Con il film «La tigre e la neve» Roberto Benigni si fa carico della positività della vita. È unopera quella di Benigni segnata a ogni passo da uno sguardo positivo verso gli uomini e le cose, il suo sguardo caratterizzato da una impressionante permanenza dello stupore, a segno che questo è il primo e naturale sentimento delluomo. Ed è decisivo che sia possibile provare stupore per la vita anche dentro la guerra, il dolore e la morte. Così Benigni ancora una volta consegna alluomo doggi vittima del nichilismo una speranza, il cui crogiuolo è la certezza che «la vita è bella».
Non è quella di Benigni una riflessione sullesistenza umana o sulla guerra, come altri registi ci hanno proposto, è invece il documento di unesperienza, lesperienza di uno sguardo damore dentro cui tutta la vita vale.
Gianni Mereghetti - Abbiategrasso (Milano)
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