Filma l’insegnante: megamulta

da Imperia

Ha filmato il suo prof con il cellulare, mentre faceva lezione. E, ora, un alunno ligure rischia grosso: fino a cinque giorni di sospensione e una multa che potrebbe anche sfiorare i 18mila euro. La sua sorte, ora, è nelle mani del Garante della privacy.
Giovanni Poggio, il preside dell’istituto tecnico Ruffini di via Terre Bianche a Porto Maurizio di Imperia, difende il suo operato e quello del docente di costruzioni che gli ha segnalato che uno studente effettuava riprese durante la lezione con un videotelefonino di ultima generazione. «Siamo certi di aver agito nella massima legalità e soprattutto siamo convinti che questa storia insegnerà ai ragazzi che in classe bisogna tenere un comportamento sempre corretto con tutti, con i compagni e con gli insegnanti - ha dichiarato -. Bene ha fatto quindi l’insegnante a segnalarmi quanto era accaduto in quella classe. I nostri ragazzi sanno che usare il telefonino in classe, da qualche anno ormai, è severamente proibito».
Due i filmati girati in classe che ora sono sotto osservazione da parte degli agenti della polizia postale di Imperia che indagano per violazione della privacy, uno dei primi casi del genere accaduti nel mondo della scuola. Lo studente, per questo gesto, infatti, rischia una pesantissima multa: fino a 18 mila euro oltre ad una sospensione forzata di cinque giorni dalle lezioni scolastiche.
Il preside della scuola imperiese, che ha subito informato la Polizia postale coordinata dall’ispettore capo Ivan Bracco, ha spiegato che «gli studenti non devono mai dimenticare come la scuola debba essere considerata un’agenzia formativa. Con questo gesto abbiamo voluto dare un segnale a tutti gli studenti, un segnale comunque formativo e non punitivo».
Sarà ora compito del Garante della privacy decidere in che modo dovrà pagare il ragazzo e, soprattutto, quanto dovranno sborsare i suoi genitori: secondo la polizia postale, infatti, il giovane è responsabile per aver violato l’articolo 13 sulla privacy. Più in particolare, per non aver fatto sottoscrivere l’informativa che bisogna richiedere in casi di questo genere, soprattutto con i video: per evitare ogni tipo di guai il ragazzo avrebbe dovuto semplicemente chiedere al docente il consenso per effettuare le riprese in classe.


I docenti dell’istituto tecnico di Imperia sono convinti che questa storia servirà molto ai loro ragazzi. «Il nostro compito - dicono - è quello di vigilare affinché certi fenomeni non degenerino in reati più gravi che si sono verificati altrove».

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