Filobus, costi eccessivi e corse saltate

Il «90 express» sotto accusa: spesi dall’Atac 50 milioni

Simone Turchetti

Cinquanta milioni di euro per un sistema di trasporto obsoleto: il filobus. È la principale accusa rivolta da An all’introduzione, 4 mesi fa, del filobus “90 express”. Trenta nuovi bus elettrici che sono stati oggetto di una manifestazione di protesta ieri, davanti alla sede dell’Atac a via Volturno. Il presidente della federazione romana di An, Vincenzo Piso, ha spiegato ai giornalisti il perché della contestazione: «La spesa affrontata è folle, rappresenta un terzo del deficit dell’Atac; il servizio poi è notevolmente peggiorato». Secondo un sondaggio realizzato dal IV municipio, su oltre 200 utenti il 95% si è detto scontento del nuovo mezzo. I motivi? «Corse saltate, ben 600 finora. I tempi di percorrenza, poi, si sono allungati: nelle curve strette oppure a causa delle buche le aste dell’alimentazione escono dai binari e l’autista deve scendere per risistemarle. A mano, come avveniva 50 anni fa. Per non parlare dell’aria condizionata, che non si può usare per non consumare le batterie, nei tratti privi di alimentazione aerea». La polemica riguarda anche il sistema di alimentazione. «Per le linee aeree sono stati piantati pali molto grandi, che in alcuni marciapiedi rendono impossibile il transito ai passeggini e alle carrozzelle dei disabili. I box delle stazioni di alimentazione, poi, sono edifici cubici che deturpano il territorio» continua Piso. «Infine le batterie: un solo pacco costa 50mila euro, un’enormità». Le richieste di An sono quindi di istituire una commissione per valutare il rapporto costi/benefici e di rivedere le strategie per la mobilità sostenibile dell’Atac. «Bisogna ricorrere a un sistema omogeneo, si punti sull’alimentazione a metano, sull’idrogeno o altri sistemi, purché a costi competitivi. Il deficit dell’Atac è ormai insostenibile» conclude Piso.
Alle accuse risponde Mauro Muraour, capo dell’ufficio stampa dell’Atac: «I costi non sono sproporzionati. Le batterie ad esempio sono in garanzia per 3 anni. Certo il filobus costa un po’ più di un bus a gasolio. Ma è il prezzo del risanamento ambientale. E poi i motori elettrici sono molto più economici di quelli diesel». E sul servizio assicura: «L’azienda sta facendo dei lavori per eliminare le buche sul percorso.

Il problema delle aste del filobus è già stato risolto rendendole più rigide; quanto alle corse perse, è normale, accade anche per le altre linee. L’incidenza sul servizio di 600 corse in 4 mesi è uno dei più bassi». Quale delle due versioni sia veritiera, al filobus toccherà abituarsi: l’Atac ha intenzione di realizzare al più presto altre linee.

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