Filosofi, docenti e politici ex Pd: ecco il suo team

Ormai, ci siamo. Luca Cordero di Montezemolo è pronto a scendere in campo. E a incunearsi dentro il traballante quadro della politica italiana. Sottotraccia proseguono le trattative con deputati, senatori, consiglieri comunali: la campagna acquisti, bipartisan, un po’ a destra e un po’ a sinistra, va avanti. Non si può ancora parlare di un partito, ma Montezemolo ha creato una rete, un network di relazioni e rapporti che ruotano attorno alla fondazione Italia Futura. Ovvero l’embrione del movimento che dovrebbe decollare nei prossimi mesi. Alcuni personaggi ci hanno già messo la faccia, come l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari che ha fondato un suo raggruppamento, Verso Nord, dopo aver constatato il fallimento del Partito democratico, e sta pilotando Verso Nord, come un convoglio, in direzione di Italia Futura.
A dirigere la fondazione c’è Andrea Romano, professore di storia contemporanea a Tor Vergata, autore di numerosi libri, collaboratore del Sole 24 ore: è lui il punto di riferimento dei molti che hanno intrapreso la marcia di avvicinamento al pensatoio che sta per andare a chiedere i voti degli italiani. Il salto l’ha già fatto Gianluca Susta, per dodici lunghi anni sindaco di Biella e poi eurodeputato del Pd. Ora Susta sta con Montezemolo, così come Maria Paola Merloni, un cognome che è sinonimo di imprenditoria, presidente di Confindustria Marche dal 2004 al 2006, formalmente ancora deputato del Pd. Dal Pd arriva anche un’altra testa d’uovo: il senatore Nicola Rossi che ha lasciato il partito di Bersani deluso per l’arroccamento conservatore della formazione della sinistra italiana che pure, a suo tempo, aveva imboccato proprio con Bersani la strada delle liberalizzazioni.
Ci sono molti contatti, persino l’ex sindaco di Milano Letizia Moratti si è sbilanciata dichiarandosi d’accordo con molti dei punti che compongono la contromanovra presentata da Montezemolo nei giorni scorsi. Per il presidente della Ferrari lo Stato deve vendere parte del proprio patrimonio immobiliare, vanno abolite le Province con meno di un milione di abitanti, le pensioni di anzianità devono essere eliminate e l’età in cui lasciare il proprio posto dev’essere portata a 67 anni. Alla tedesca. Tutte idee di Rossi, a suo tempo consigliere economico di Massimo D’Alema e ora ispiratore della linea di Montezemolo. La Moratti ha letto e apprezzato: «Ho trovato di grande interesse le proposte sulla manovra economica elaborate da Nicola Rossi per Italia Futura, soprattutto per la parte che riguarda il welfare femminile». Come si vede, non si tratta di parole di circostanza: c’è feeling fra l’ex primo cittadino di Milano e Montezemolo e forse anche la Moratti ha iniziato il percorso verso Italia Futura. La rete si allarga e Montezemolo lavora con un ventaglio di personaggi pescati, come si usa dire, dalla società civile. Un nome di peso è quello di Irene Tinagli, economista, volto che gli italiani hanno conosciuto nel salotto televisivo di Ballarò. Per la Tinagli, editorialista del sito di Italia Futura, «Montezemolo potrebbe rappresentare un’alternativa per milioni di orfani che non hanno più alcun punto di riferimento». Si vedrà.
A settembre la fondazione si darà da fare per modificare la legge elettorale e in quel modo aprirà la campagna d’autunno per aumentare la propria visibilità sul quadrante dell’offerta.

Per un sondaggista come Roberto Weber, presidente di Swg, «il Terzo Polo, con Montezemolo leader, potrebbe tranquillamente arrivare sopra il 20 per cento». Sarebbe il botto. Si tratta di previsioni a tavolino, ma forse il presidente della Ferrari potrebbe sfruttare il momento, quel mix di disorientamento e indignazione, per catturare consensi.

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