Economia

Arriva il nuovo Btp short term: cos'è e il confronto coi conti correnti

Al via dal 24 giugno l’emissione di Btp short term con rendimento lordo all’1,75%. Non è indicizzato all’inflazione ma rende più di un deposito bancario

Arriva il nuovo Btp short term: cos'è e il confronto coi conti correnti

Neppure il tempo di chiudere il collocamento dei bond Italia aperto il 20 giugno che il ministero dell’Economia e delle finanze lancia l’asta, a partire dal 24 giugno 2022, per i Btp a corto termine. Non si tratta di obbligazioni indicizzate all’inflazione e sono evoluzione dei Ctz, i certificati zero-coupon della durata tipicamente di 24 mesi con la cui emissione il governo finanziava il debito pubblico.

I Btp short term e le alternative

Il rendimento lordo è l’1,75% e le cedole vengono staccate ogni sei mesi, la prima volta il 30 novembre 2022. Se ne evince che la durata sarà di 23 mesi, con scadenza al 30 maggio 2024 e quindi in linea con le politiche adottate per i Ctz che fissava i limiti temporali tra i 18 e i 30 mesi.

Le prenotazioni sono possibili a partire dal 23 giugno e il collocamento viene eseguito mediante la canonica asta marginale a cui possono prendere parte gli specialisti e gli aspiranti specialisti in titoli di Stato, che dovranno inviare le domande tramite la Rete interbancaria indirizzandole alla volta della Banca d’Italia.

L’importo totale offerto è tra i 3,5 miliardi e i 4 miliardi di euro, il regolamento per le sottoscrizioni sarà pubblicato il 29 giugno, dopo l’asta supplementare prevista per il 27 giugno a partire dalle 15.

Non sono previsti invece i Btp€i, i bond indicizzati all’inflazione europea che normalmente accompagnano questo tipo di collocamenti, a causa proprio dell’emissione del Btp Italia che si sta concludendo in queste ore.

Il rendimento di questi buoni a corto termine, l’1,75% lordo e quindi circa l’1,55% netto, non è in grado di compensare l’inflazione (le più recenti stime Istat parlano del 7,3%) ma vanno considerati alcuni aspetti: la durata non impegna capitali per lunghi periodi e, restando nell’ambito degli short term, non si intravvedono soluzioni alternative apprezzabili. I conti deposito non offrono rendimenti simili e di norma richiedono investimenti al di là dei 24 mesi.

Le remunerazioni dei conti correnti non sono neppure da prendere in considerazione e l’osservazione più onesta che si possa fare, se non si hanno esigenze di diversificazione del portafogli, è attendere qualche mese per capire come muoversi, soprattutto osservando se le previsioni di arresto inflazionistico trovenanno riscontro nella realtà.

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