Finanze in crisi Il Cantone taglia i servizi

Il Canton Ticino riduce l’intervento dello Stato nella società. È stata approvata ieri dal Governo di Bellinzona la prima manovra da 150 milioni di franchi che ridimensionerà nei prossimi due anni i compiti dell’amministrazione cantonale. È previsto anche un taglio di beni e servizi per 48 milioni di franchi, interventi che saranno decisi da ogni singolo dipartimento. In Ticino i conti pubblici sono in una situazione di vera e propria emergenza per una spesa ormai incontrollata, che ha indotto il governo di Bellinzona ad adottare la politica del rigore, con un ritocco all’insù delle entrate. Ma la necessità di risanare le finanze ha richiesto anche il pacchetto di misure per il riequilibrio delle finanze cantonali, presentato ieri. Diversi i provvedimenti previsti, tra cui il blocco delle assunzioni di personale, la modifica del sistema per sussidiare i premi di cassa malati, il freno al finanziamento di enti, associazioni e fondazioni, la modifica del riversamento ai Comuni di quote di imposte cantonali, l’aumento delle imposte di circolazione e la vendita di immobili di proprietà del Cantone.

Un pacchetto che contribuisce a ridurre l’incremento della spesa pubblica, ma non a risanare le finanze: il disavanzo previsto per il 2006 è di 237 milioni di franchi.

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