Politica

Finanziaria, 11 milioni per le vittime di Ustica

Risarcimento alle famiglie coinvolte nella strage No alla tassa sulle rendite e al «condono agricolo»

da Roma

La legge finanziaria, dopo una spintarella non trascurabile da parte del presidente del Senato Marcello Pera, passa durante la notte il primo giro di boa alla commissione Bilancio di Palazzo Madama. I 30 milioni di euro da destinare a un ultimo emendamento di maggioranza sono stati suddivisi nel corso di una riunione pomeridiana, presente il viceministro dell’Economia Giuseppe Vegas. Fra le misure varate ieri spicca il risarcimento di 11 milioni agli eredi delle vittime di Ustica.
A velocizzare la discussione ha pensato Pera, che in una lettera ha invitato Antonio Azzollini, presidente della commissione Bilancio, a chiudere i lavori in giornata, di modo che l’esame in assemblea possa incominciare lunedì mattina «nella piena disponibilità di tutti i testi».
Fra le proposte approvate, che confluiscono in un solo emendamento del relatore Azzollini, spicca il risarcimento da 11 milioni di euro agli eredi delle vittime della tragedia aerea di Ustica. Sono inoltre previsti il potenziamento del personale sanitario per la prevenzione all’influenza aviaria, il finanziamento di 5 milioni per il Centro nazionale di androterapia oncologica, e di 25 milioni in tre anni per i lavori del polo esterno della Fiera di Milano. Sarà possibile destinare il 5 per mille alle «organizzazioni non lucrative di utilità sociale». Sarà possibile inoltre l’ingresso dei privati, come soci di minoranza, nelle società pubbliche proprietarie delle reti di erogazione di servizi locali. L’emendamento contiene un taglio di 56,1 milioni di euro nel 2006 degli aiuti ai Paesi in via di sviluppo, che però in Aula sarà ripristinato perché - come spiega Ivo Tarolli (Udc) - si tratta di una copertura «ponte» e sarà sostituita al momento del voto. Prevista anche una riduzione dei costi per i centri di accoglienza e di permanenza temporanea. E una stretta fiscale su cd e dvd «vergini».
Fra gli emendamenti «cassati» nel corso della riunione a Palazzo Madama, la proposta Udc sulla nuova tassazione delle rendite finanziarie, e quella della Lega che prevedeva l’allargamento della no tax area sull’Irap, e il cosiddetto «condono agricolo» sponsorizzato da Alleanza nazionale (che però potrebbe rientrare in aula).
Vegas spiega, nel dettaglio, come sarà introdotta la correzione da 5 miliardi di euro alla manovra 2006: si svilupperà attraverso un emendamento al disegno di legge di bilancio (dividendi Enel, Eni ed altre spa partecipate dal Tesoro), tre emendamenti al decreto fiscale (stretta su dividend washing, ammortamento del leasing, avviamento), un emendamento alla Finanziaria (taglio da 1,5 miliardi dei trasferimenti a Fs e Anas, già approvato ieri in commissione, fra le perplessità di Roberto Maroni). Sempre nel decreto fiscale sarà introdotta la manovra aggiuntiva 2005 da 1,9 miliardi di euro.
Finanziaria e decreto fiscale approdano lunedì nell’aula del Senato.

I due provvedimenti dovrebbero essere condensati in altrettanti maxi-emendamenti su cui il governo porrà la questione di fiducia.

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