Politica

Finanziaria, più risorse alla sanità Incentivi per il mercato degli affitti

da Roma

La finanziaria 2006 non taglierà i fondi per la sanità. Al contrario le risorse gestite dal dicastero di Francesco Storace sono destinate a crescere. Il particolare sulla manovra è emerso ieri, sotto forma di una smentita del ministero dell’Economica all’ipotesi di tagli per cinque miliardi di euro avanzata dal quotidiano Il Messaggero. Una sforbiciata - hanno assicurato fonti di via XX settembre - che non è tra quelle prese in considerazione per la finanziaria, visto che «le risorse a disposizione per la sanità saranno aumentate».
La riduzione delle uscite dei ministeri sarà comunque una parte importante della manovra. Oltre agli 11,5 miliardi necessari a riportare il deficit al 3,8 per cento del Pil, così come chiede Bruxelles, il governo dovrà finanziare la riduzione dell’Irap e anche le altre misure per lo sviluppo e la famiglia richieste dalla maggioranza e dai ministri.
Un posto di rilievo tra le misure extra Irap dovrebbe essere riservato alle agevolazioni fiscali per la casa. Il viceministro alle Infrastutture Ugo Martinat proporrà a Domenico Siniscalco degli incentivi per inquilini e affittuari, mutui agevolati e contratti a canone concordato. Un modo per «favorire il mercato delle locazioni» agevolando i «ceti medio-bassi residenti nelle aree metropolitane» e allo stesso tempo per fare emergere i rapporti irregolari che sottraggono al fisco risorse importanti. Tra le agevolazioni riservate ai locatori, Martinat ha proposto «una tassazione sostitutiva, molto più conveniente» dell’aliquota marginale Irpef attualmente applicata. Un modo per incentivare l’immissione di nuovi immobili sul mercato. La priorità rimane comunque la riduzione dell’Imposta regionale sulle attività produttive, magari a vantaggio - come auspica il viceministro alle Attività produttive Adolfo Urso - delle imprese manifatturiere, quelle con più occupati e di quelle innovative.
Alla fine, tra correzione del deficit, Irap e le altre misure, l’entità della manovra potrebbe essere superiore ai 17,5 miliardi di euro di cui aveva parlato Siniscalco a fine agosto. Anche nella maggioranza nei giorni scorsi si è parlato di 22 miliardi e dal ministero dell’Economia non sono arivate smentite.
Oltre alle pressioni dei ministeri, il governo dovrà presto fare i conti con le aspettative delle parti sociali. I sindacati hanno lamentato la mancanza di confronto e l’incertezza sulla bozza della finanziaria che dovrà essere licenziata dal Consiglio dei ministri entro la fine del mese. Confindustria per il momento sospende il giudizio in attesa di conoscere le «linee politiche» della finanziaria. «Aspettiamo - ha spiegato il vicepresidente di viale dell’Atronomia Ettore Artioli - le linee di indirizzo dal governo soprattutto in merito ad alcuni temi, ad esempio l’Irap, se e come verrà modificata.

Bisognerà capire dove si reperiranno le risorse per il taglio e anche quelle necessarie a far fronte a tutti gli interventi che auspichiamo, e sembra che anche le forze di governo auspichino, per far ripartire l'economia su cui, però, non abbiamo ancora indicatori concreti».

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