Finanziaria, Prodi verso la fiducia

Palazzo Chigi presenterà 3 maxiemendamenti. Il centrodestra: così si mortifica il Parlamento. Ancora da sciogliere i nodi Irpef e superbollo

da Roma

«La legge finanziaria è diventata un treno, su cui si vuol far salire di tutto». Dopo aver sentenziato che «l’evasione fiscale è un furto, diverso ma sempre un furto», Romano Prodi prova a spiegare ad un gruppo di studenti bolognesi il perché del cammino accidentato della Finanziaria in Parlamento. In sintesi, troppo carico sul treno. Il premier non spiega, però, che sono stati il governo e la maggioranza, con la presentazione in extremis di 145 emendamenti, a costringere la commissione Bilancio della Camera a dare forfait, trasferendo la manovra direttamente all’aula. Per non parlare poi del fatto che una Finanziaria da oltre 200 articoli è fatalmente esposta al rischio caos.
Parlamento «espropriato e umiliato». I fatti di sabato - l’impossibilità di esaminare gli emendamenti e il trasferimento forzato della Finanziaria all’aula - vengono criticati con vigore dal centrodestra. «Il Parlamento non è mai stato espropriato dalle sua funzioni in maniera così sfacciata come in questa Finanziaria - commenta Carlo Giovanardi (Udc) - e il presidente Bertinotti dovrà porsi il problema». «È stato impedito il confronto, il governo è in stato confusionale e la fiducia è in arrivo», attacca Maurizio Gasparri (An). Lo stesso Paolo Cento, sottosegretario verde all’Economia, ammette che la sessione di bilancio «va modificata, perché questo modo di procedere mortifica il Parlamento e stravolge la Finanziaria». Una situazione che potrebbe convincere l’Udc a partecipare alla manifestazione di piazza della Cdl contro la manovra e le tasse, il prossimo 2 dicembre.
In arrivo tre «maxi» con fiducia. Gli emendamenti del relatore Ventura e del governo saranno esaminati direttamente dall’aula di Montecitorio, dove la Finanziaria arriva domani. Oggi Bertinotti discuterà l’iter coi capigruppo. Nel merito, ci sono ancora nodi cruciali da affrontare: la rimodulazione dell’Irpef, i superbolli per le auto, la finanza locale, le nuove norme sull’apprendistato nel settore artigiano, il 5 per mille a favore del volontariato, e così via. Non vincolato dal voto della commissione, il governo ha di fatto mano libera, anche se si prospetta un lavoro enorme. Così, la soluzione appare obbligata: il governo presenterà più «maxi-emendamenti» riassuntivi (probabilmente tre) su cui porre il voto di fiducia. Della Finanziaria varata il 30 settembre resterà poco o nulla, forse i saldi nominali per far contento il ministro dell’Economia. E il sindaco di Bologna Sergio Cofferati propone persino di abolire il Dpef diventato «inutile».
Ancora soldi per il Belice. Fra gli emendamenti del relatore non esaminati c’è uno stanziamento di 380 milioni di euro per la Sicilia: 350 milioni per la viabilità, e 30 per il Belice e la Val di Noto. A quasi quarant’anni dal sisma, arriva ancora qualche soldo pubblico. Il relatore Ventura accontenta anche Fabio Mussi e cancella i 60 milioni di tagli per Università e ricerca. Tagliati, invece, i 100 milioni a favore di misure per favorire l’insediamento dei rigassificatori. Una bella pensata, proprio mentre l’Italia rischia il blackout energetico. Inoltre, il biodiesel passerà da un regime di esenzione fiscale ad un’imposta pari al 20% dell’accisa sul gasolio. Dieci milioni, secondo un altro emendamento, vengono stanziati per le cure dei militari e degli agenti di polizia feriti in servizio.
Ue: deficit 2007 sotto il 3%. La Commissione europea presenta oggi le ultime stime sull’andamento economico e dei conti pubblici nei Paesi membri.

Se la manovra economica non sarà stravolta in Parlamento, prevedono i tecnici di Joaquin Almunia, nel 2007 il deficit italiano scenderà al 2,9% del pil, rientrando nei parametri europei. Il governo stima il 2,8%. La crescita economica, però, calerà all’1,4%.

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