Sciopero a oltranza, blocco del cantiere e lavorazioni sospese, compresa la fase di ultimazione della nave «Oceania Riviera» che dovrebbe - deve! - essere consegnata allarmatore a marzo e, in caso contrario, rischia di provocare una penale milionaria e di pregiudicare future commesse: è questa la situazione nello stabilimento Fincantieri di Sestri Ponente, alla riapertura - si fa per dire, ovviamente - dei cancelli dopo la pausa natalizia. La cronaca di ieri parla chiaro: mentre proseguono i picchetti allesterno dello stabilimento, i lavoratori e i sindacati aspettano un cenno dal governo, e in particolare la convocazione di un incontro con il ministro Corrado Passera per individuare uno spiraglio nella trattativa e scongiurare la cassa integrazione.
«Stiamo aspettando il fax che ci comunica la data della riunione - ha spiegato, in particolare, Giulio Troccoli, della Rsu Fiom -. Fino ad allora ci limiteremo a presidiare i cancelli. Attendiamo notizie entro venerdì, e se non arriveranno decideremo il da farsi». Intanto gli operai hanno effettuato brevi blocchi stradali su via Soliman. A esprimere solidarietà con i manifestanti è arrivata anche una delegazione di lavoratori del cantiere del Muggiano, che ha appeso ai cancelli lo striscione della rappresentanza sindacale unitaria.
Ma il «fronte del rifiuto» del piano di ristrutturazione presentato dallazienda e contestato soprattutto dalla Fiom Cgil è tuttaltro che omogeneo: nelle ultime ore, ad esempio, si è fatta sentire chiara e forte la voce dei «Lavoratori anziani Sestri Ponente» aderenti alla Uilm. Con una lettera aperta ai vertici sindacali di Fim, Fiom e Uilm dai toni sempre lucidi e garbati nella forma, (...)
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