"Finché l’Udc non si schiera la Lega nasconde i suoi piani"

Ultimatum dei lumbard al tavolo col sindaco: "Dentro o fuori". Salta la discussione, la lista dei progetti consegnata per iscritto

«Perchè non facciamo sedere pure il capogruppo del Pd?». La frecciata dell’assessore leghista Alessandro Morelli fa capire che l’ora delle trattative con l’Udc sta per scadere: dentro o fuori la squadra che sosterrà il Moratti bis o l’uomo di Casini in giunta, Gianni Verga, verrà trattato come un esponente dell’opposizione. Ieri il primo assaggio. L’assessore lumbard aveva chiesto già prima del voto di fiducia al governo un tavolo politico di maggioranza per chiarire le alleanze a livello milanese. Per non scoprire i progetti di fine e futuro mandato davanti a colleghi proiettati (forse) verso il Terzo Polo e quindi potenziali avversari nella campagna elettorale. É passato un mese, zero convocazioni. Ieri, primo tavolo tra Moratti e giunta sulle priorità in vista delle comunali. Un paio di ore prima della riunione, Morelli ha fatto sapere che avrebbe consegnato la lista dei progetti al sindaco, ma non ne avrebbe parlato davanti al collega dell’Udc. Per uscire dall’empasse (e contenere i malumori che intanto serpeggiavano tra i pidiellini) a inizio riunione la Moratti ha invitato ognuno a trasmetterle per iscritto l’elenco, il confronto si è fermato su metodo e filosofia. Massimi sistemi. Gli spin doctor del sindaco, Fabrizio Miserocchi e Antonio Palmieri, hanno preso nota degli interventi. «Ho ringraziato il sindaco - riferisce Morelli - non discuto dei miei progetti apertamente davanti a rappresentati di forze politiche che non hanno ancora deciso la loro collocazione».
Secca la replica dell’onorevole Udc Pierluigi Mantini: «É grave che la Lega si rifiuti di parlare dei programmi per il futuro di Milano in presenza dell’Udc, la giunta di governo non è una setta padana e dovrebbe preoccuparsi di tutti i cittadini senza temere il confronto. Comunque, noi siamo nel nuovo Polo della Nazione e a Milano daremo vita ad un’autonoma proposta di governo con liste civiche centriste. Spetta alla Moratti, nella chiarezza delle rispettive posizioni politiche, assumere le decisioni che riterrà opportune per evitare che simili brutti episodi non debbano ripetersi». Il capogruppo dell’Udc Pasquale Salvatore, ribadisce, «il nostro progetto con Fli e Api va avanti, non c’è ancora un nome ma il profilo di un candidato sindaco della società civile, fuori dagli schemi di partito», L’assessore Verga «ha portato al tavolo spunti tecnici del suo lavoro, dopodichè è il primo a non voler restare in giunta a dispetto dei santi e se la Lega vuole sollevare il problema, al momento opportuno si farà chiarezza. Ma mi sembra che parli a moglie perchè suocera intenda, più che a noi dice al Pdl che gli accordi di potere si fanno solo con la Lega».
L’ennesima polemica del Carroccio ha suscitato malumori nel Pdl. «Questo è il momento di collaborare tutti per far vincere il sindaco, non di pensare al proprio orticello di voti» afferma l’assessore larussiano Maurizio Cadeo.

«Ha ragione la Lega a sollevare dubbi sulla presenza dell’Udc al tavolo di maggioranza finchè non chiarisce il quadro in cui il partito si muove - ammette il vicesindaco Riccardo De Corato - ma se vogliamo vincere al primo turno dobbiamo iniziare a pensare nell’ottica di allargamento della coalizione, il Carroccio agisce invece nell’ottica della chiusura, si mette di traverso alla maggioranza come se fosse partito di governo e opposizione. Ora serve più spirito di squadra e meno logica dell’assolo». Ma il fuoco amico è solo all’inizio. Anche se il sindaco minimizza: «L’incontro è stato molto positivo».

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