Nostro inviato a Pechino
Lei ha perso, ma non ha perso. Paradossi dello sport. Fra qualche tempo ci saranno dei bambini che ringrazieranno due volte Vera Carrara per essere incappata in una giornata che più storta non si può. La ventottenne bergamasca era una delle favorite dobbligo della corsa a punti di ciclismo e invece ha concluso quattordicesima (oro alla Vos) con un punto in tasca e molte lacrime sul viso. Quando è scesa dalla bicicletta è letteralmente scoppiata a piangere: «Basta, con questa gara smetto, lascio a fine stagione... Che peccato, sono incappata in una giornata no, ho pure scelto un rapporto troppo duro, credevo di scaldarmi nei primi giri ma tutte hanno subito spinto e non ce lho fatta...». La lunga corsa della poliziotta di Alzano Lombardo finisce qui, «dopo 21 anni passati in bici ho deciso di scendere, resterò ancora in polizia ma il mio sogno è un altro: voglio aprire una gelateria e, soprattutto, voglio dedicarmi alla pet therapy per la cura e il recupero dei bambini autistici. Trovo che sia una tecnica meravigliosa». Dunque, il ciclismo italico perde unatleta che aveva comunque dato molto (due titoli mondiali nel 2005 e 2006, un quinto posto alle Olimpiadi di Atene), ma i piccoli di casa nostra acquisteranno a breve unex poliziotta (ma solo come atleta) che gli riempirà i coni di cioccolato e vaniglia e magari riuscirà per davvero ad aiutare anche i ragazzini autistici.
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