Napoli - "E' veramente strumentale la richiesta che viene fatta da Veltroni. Questo è un centrosinistra disperato che negli ultimi giorni, pur di evitare lo scioglimento delle Camere si è inventato le proposte più originali e bizzarre". Lo ha detto il leader di An Gianfranco Fini, rispondendo a proposito dell'offerta del leader del Pd di una grande coalizione subito parlando a a margine di un convegno sul '68 organizzato dalla fondazione Liberal.
Per Gianfranco Fini, la necessità di dare al Paese un governo che risolva i problemi degli italiani deve essere posta su un piano distinto da quello di affrontare una "stagione costituente". "Montezemolo - ha detto l'ex ministro degli Esteri - ha fatto bene a porre la questione di una legislatura costituente. Non è il primo che lo fa e temo che non sia l'ultimo, ma alla luce della mia esperienza, e dei governi precedenti, se non si divide il piano connesso all'azione di governo e quello connesso alla discussione delle regole si rischia un corto circuito".
"Parti sociali? Posizioni distinte dalla base" "Credo che Marini e tutti gli altri dovrebbero ricordare che non sarebbe la prima volta che i vertici delle imprese dei sindacati e dei commercianti, prendono posizioni non in sintonia con quelli della base", ha Fini, commentando la richiesta delle parti sociali, nel corso delle consultazioni con Franco Marini, di riformare la legge elettorale prima di tornare alle urne. Tuttavia, ha sottolineato tornando sulla posizione espressa dai rappresentanti delle parti sociali, "mi sarebbe facile portare a Marini qualche decina di migliaia di lettere e telegrammi di iscritti a Confindustria o Confcommercio o al sindacato che chiedono le elezioni subito". "Però - ha subito precisato - non voglio polemizzare su questo". Fini ha quindi ribadito di essere convinto che "mercoledì o giovedì prossimi calerà il sipario e si scioglieranno le Camere" visto che "non ci saranno sorprese nel centrodestra come non credo che ci saranno in generale".
"Riforme? nuovo governo e stagione costituente" Nel sottolineare che la necessità di un governo che risolva i problemi del Paese è quella di dare nuove regole alle istituzioni, il leader di An, ha ventilato l'ipotesi che dopo il voto
si crei una "assemblea costituente". "Non ha senso parlare di una stagione costituente, che potrebbe prevedere un'assemblea costituente - ha detto - se non c'é un governo che affronta le questioni reali del Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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