Fini chiude: "No al dialogo"

Il leader di An punta il dito contro "l'occupazione della Rai" dopo la nomina di Fabiani nel cda: "Maggioranza arrogante". Sulle tasse: "Tra poco Prodi dirà che le aumenta"

Fini chiude: "No al dialogo"

Roma - "A fronte di questi comportamenti non c’è più alcun dialogo". Il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, chiude le porte del confronto sulle riforme dopo la sostituzione di Angelo Maria Petroni e la nomina di Fabiano Fabiani nel Cda della Rai. "Nel momento in cui dalla parte della maggioranza c’è la protervia di chi occupa un’azienda pubblica - ha spiegato Fini a margine di una riunione con i dirigenti del partito - non c’è alcun dialogo". Fini ha ricordato che in Rai "l’azionista di riferimento non è il governo ma lo Stato, e la riforma Gasparri prevedeva un presidente, un direttore generale e un consiglio di amministrazione espressione del pluralismo. Con la nomina di Fabiano Fabiani - sottolinea Fini - la maggioranza esprime il presidente, il Dg e la maggioranza del Cda. A fronte di questi comportamenti - ribadisce Fini - non c’è alcun dialogo".

"Carico fiscale ormai insostenibile" "Qualche giorno fa Prodi aveva detto che nella prossima Finanziaria avrebbe ridotto le tasse. Adesso dice che non le aumenterà. In realtà, basta leggere il Dpef per avere buoni motivi di pensare che, tra qualche settimana, Prodi dirà che aumenterà di poco le tasse". Fini ha spiegato che "in realtà il carico fiscale in Italia è ormai insostenibile, e questa è anche una delle ragioni per le quali la nostra economia cresce meno rispetto a quello che accade in altri Paesi, in particolare in Germania".

In piazza per la sicurezza Il 13 ottobre An scenderà in piazza a Roma chiamando a raccolta i cittadini all’insegna dello slogan "Meno tasse e più sicurezza". Fini ha sottolineato che "la sicurezza non è soltanto il disagio per il lavavetri...

La sicurezza in Calabria è la criminalità che uccide, l’assenza per gli imprenditori siciliani della garanzia di non dover pagare il pizzo. Quello della sicurezza - ha proseguito - è un tema che la sinistra cerca scompostamente di affrontare dopo aver creato insicurezza in primo luogo con l’indulto".

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