Fini e Casini tentano il ribaltone: "Berlusconi si faccia processare"

Finiani di nuovo all'attacco del Cavaliere. Granata: "È un quadro desolante, neanche da decadenza di un impero ma da commedia all’italiana". Briguglio: "Non si può buttare tutto a complotto". Affondo anche da Casini: "Premier faccia un passo indietro". Intanto spuntano nuove accuse a Berlusconi da un pentito di mafia: "E' uno stragista". PROVOCAZIONE Cosa si inventerà domani la magistratura contro il Cavaliere? Di' la tua

Fini e Casini tentano il ribaltone: 
"Berlusconi si faccia processare"

Roma - In quello che ormai sembra un tiro al bersaglio contro il Cavaliere, arriva anche il turno dei finiani. I parlamentari vicini al presidente della Camera approfittano del "caso Ruby" per sparare a zero contro Berlusconi. Non chiedono le dimissioni, come hanno fatto invece Bersani e Franceschini, ma spingono affinché il premier vada dai giudici e chiarisca tutto. Non mancano i commenti, tra il tragico e l'ironico, con il quale gli uomini del Fli affilano le armi contro il capo del governo. Ormai lo scontro è totale. E anche Pierferdinando Casini, leader dell'Udc, si unisce alla schiera di chi chiede che il premier tolga il disturbo: "Meglio se fa un passo indietro". Questa presa di posizione potrebbe congelare l'ipotesi di allargamento della maggioranza all'area cattolico moderata del parlamento. 

Una commedia all'italiana "È un quadro desolante - commenta Fabio Granata - neanche da decadenza di un impero ma da commedia all’italiana. Berlusconi deve andare dai giudici e chiarire la sua posizione di fronte all’opinione pubblica italiana. L’etica pubblica impone regole ad un leader anche nella sfera privata.

Non ridurre tutto a complotto "Non si può buttare tutto a complotto o macchinazione dei magistrati - osserva dal canto suo il capo della segreteria politica di Fli, Carmelo Briguglio - È una situazione che investe il presidente del Consiglio e l’immagine del nostro Paese nel mondo. Non si può chiedere al Presidente del Consiglio che si dimetta, ma che di fronte a queste accuse dia spiegazioni al Paese e al mondo. Che dia spiegazioni pubbliche e che vada dai magistrati a difendersi".

O premier dà spiegazioni o si dimetta "Certo - ha aggiunto Briguglio - qualora non dovesse dare spiegazioni, dovrebbe dimettersi", osservando: "È possibile immaginare che questa cosa capiti ad altri capi di Stato stranieri?". "Possibile immaginare che succeda a Cameron, a Sarkozy, alla Merkel senza che da parte della pubblica opinione ci sia la richiesta di un chiarimento e di dimissioni?". "Non sono d’accordo - precisa però Briguglio in riferimento alla richiesta del Pd - con chi dice che si deve dimettere: il presidente del Consiglio ha il diritto di difendersi in sede giudiziaria e il dovere di difendersi dinanzi al tribunale più importante che è la pubblica opinione".

Chiarisca tutto subito "Nessuno può negare - pensa infatti l’esponente finiano - che Berlusconi possa avere argomentazioni che possono smontare l’accusa. Credo però che abbia qualche spin doctor male accorto". Anche il vicecapogruppo di Futuro e libertà, Benedetto Della Vedova, invita il premier a "presentarsi dai giudici e a chiarire la sua posizione", ma gli appare "prematuro" parlare di dimissioni prima che la vicenda giudiziaria sia chiarita. Osserva però "che il governo da tutta questa vicenda non esce certo rafforzato (per usare un eufemismo), occorrerebbe un governo forte". "Veda lui - conclude - come e con chi andare avanti a questo punto". 

Casini: premier faccia un passo indietro Berlisconi dovrebbe "valutare con serenità l’ipotesi di fare un passo indietro e credo che sarebbe positivo anche per rilanciare la sua coalizione". Così il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, ha commentanto le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il presidente del Consiglio. Durante una conferenza stampa a Milano - dove è arrivato per discutere con Fli e Api le strategie in vista delle prossime amministrative -, Casini ha invitato Berlusconi "a far prevalere la serenità di giudizio sull’orgoglio". "Da domani - ha detto Casini - ciascun italiano è autorizzato ad un comportamento emulativo che non è certo il massimo.

Io ho contestato Berlusconi sul terreno politico e su quello delle cose non fatte per il Paese, ma non possiamo far finta che tutto quello che sta uscendo non ci sia. Berlusconi - ha proseguito Casini - deve assumersene la responsabilità, ma anche noi: non si può più minimizzare quello che sta uscendo".

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