«Fini? I voti al Pdl li ha già fatti perdere»

È battagliero Massimo Corsaro, deputato e vice coordinatore regionale del Pdl. E da ex esponente di Alleanza nazionale non nasconde le difficoltà dell’alleanza competitiva con la Lega.
Trova che i rapporti tra Pdl e Lega sono più difficili del solito?
«I rapporti tra Pdl e Lega non sono mai cambiati, perché la Lega ha sempre tenuto una sua identità precisa che ne ha accelerato l’abitudine di privilegiare il linguaggio propagandistico rispetto all’azione pratica».
In quali situazioni concrete le sembra che la Lega privilegi la propaganda?
«Penso in particolare ai temi dell’immigrazione e della sicurezza. La Lega è abituata a spararla grossa anche quando sa che la modalità di soluzione che propone è inapplicabile. Ma i leghisti vanno avanti lo stesso, perché sanno che hanno meno bisogno di rappresentare la governabilità».
Questa strategia di lotta e di governo rischia di mettere in difficoltà il Pdl?
«Non credo costituirà un problema, semmai immagino possa rappresentare un minore appeal elettorale per loro. Il loro problema adesso sembra quello di misurarsi con il Pdl, il nostro invece è far funzionare il governo. Nella scelta tra chi privilegia il linguaggio e chi privilegia le azioni di governo, sono sicuro che l’elettorato darà più seguito al Pdl. Detto questo, auspico che possiamo crescere entrambi. Continuo a pensare che nostro avversario sia la sinistra e credo che i lombardi la pensino come me».
Pensa che le posizioni di Fini possano erodere consensi al Pdl e avvantaggiare la Lega?
«Non ho questa preoccupazione e non perché mi voglio nascondere dietro un dito, ma perché questa emorragia di voti c’è già stata. Negli ultimi tempi Fini ha più volte espresso posizioni ritenute poco compatibili dalla sensibilità degli elettori del Nord. Ma è un problema che si è già presentato in diverse tornate elettorali e chi doveva spostarsi si è già spostato».
Perché le posizioni di Fini sono meno gradite al Nord che al Sud?
«È un fatto che questo taglio diverso voluto da Fini sui temi dell’immigrazione, che io personalmente non ho condiviso, non sia stato compreso in particolare al Nord. Non perché siamo razzisti, ma perché al Nord si soffre più che altrove per le difficoltà causate da una cattiva gestione dell’immigrazione. In An queste posizioni ci hanno generato problemi grandi al Nord. Adesso questo fenomeno è stato già pagato e gli elettori ex di An sanno che noi politici della destra non la pensiamo come Fini e gli elettori ex di An».
Qual è la sua principale preoccupazione per questa campagna elettorale?
«In Lombardia il problema principale è fare una campagna elettorale serena. Credo che il taglio che la politica sta assumendo possa condurci a uno scenario migliore. Lo stesso candidato del centrosinistra, Filippo Penati, è una persona di serietà riconosciuta e sarà possibile confrontarsi sui temi concreti, che riguardano il governo della Regione».
La Lega vuole il vice presidente della Regione. È una richiesta corretta?
«Mi pare una richiesta corretta. È chiaro che avranno una sorta di diritto di primato sulla seconda scelta da compiere dopo quella di Roberto Formigoni. Ma è difficile pensare che la Lega possa avere il vice, il presidente del consiglio e l’assessorato alla Sanità. Non li ha mai avuti tutti insieme nemmeno Forza Italia! Se diranno: preferiamo il vice all’assessorato alla Sanità, è una richiesta che si può fare».
L’alleanza con l’Udc è finita?
«La penso come Formigoni.

Sono stati e sono con noi in Regione, ma non possono stare contro Cota e con Formigoni, è oggettivamente difficile da spiegare agli elettori. Non sarebbe serio. E trovo strano che l’Udc sostenga di star male con noi e con la Lega. Come mai non si sono dimessi dalla giunta?».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica