Fini: l’Italia è rispettata nel mondo

da Roma

«L’accoglienza del Congresso americano dimostra che finalmente l’Italia è rispettata nel mondo». Il ministro degli Esteri, Gianfranco Fini, sintetizza così il successo di Silvio Berlusconi a Washington. E con lui tutti gli alleati della Casa delle libertà si compiacciono delle manifestazioni di stima riscosse dal premier.
Per il presidente del Senato, Marcello Pera, «il discorso di Berlusconi al Congresso» è stato «di grande spessore, efficace e dignitoso». Il premier ha fatto bene, dice Pera, a indicare «le due frontiere: la lotta al terrorismo e al fondamentalismo islamico, da un lato, e la soluzione dei problemi del Terzo mondo, promuovendo il progresso in tutto il globo, dall’altro». Plauso e soddisfazione dal ministro delle Attività produttive Claudio Scajola che parla di un «ritrovato ruolo internazionale del nostro Paese». Rammarico per gli attacchi della sinistra viene espresso da Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia «Invece di unirsi all’orgoglio di tutti gli italiani per il discorso pronunciato dal presidente del Consiglio al Congresso degli Stati Uniti a nome del governo italiano,- dice Bondi - ancora una volta la sinistra sputa veleno».
Benedetto Della Vedova, leader dei Riformatori Liberali, osserva che era indispensabile trasmettere l’intervento in tv per la sua valenza politica. «È stato un discorso emozionante - dice Della Vedova -. Ci riconosciamo nelle sue parole sull’importanza di operare al fine di promuovere democrazia, libertà, rispetto dei diritti umani ed economia di mercato nel mondo». Particolarmente importante per Della Vedova «il richiamo all’unità di intenti tra Europa e Usa e alla necessità che l’integrazione politica europea non si caratterizzi per un velleitario antagonismo nei confronti degli Stati Uniti».
Persino l’ex segretario Udc Marco Follini, di solito piuttosto critico, condivide pienamente le parole del premier sottolineando l’importanza del fatto che siano state pronunciate da un podio tanto illustre.
E il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, taglia corto sulle polemiche sollevate a sinistra. Il discorso al Congresso Usa di Berlusconi, dice Casini, «deve inorgoglire tutti gli italiani». Basta con le «polemiche elettorali, lasciamole per il 9 aprile», aggiunge. Per Casini tutti «dovrebbero avere il senso minimo dello Stato e riconoscere che questo è un giorno importante per tutta l’Italia».

Il leader Udc sottolinea che l’Italia e gli Stati Uniti «sono due grandi democrazie, che hanno un rapporto di amicizia solido, duraturo e destinato a rafforzarsi nel tempo» ed è «infantile» da parte della sinistra confondere questo evento «con le polemiche di casa nostra».

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