Roma - «Da quelle telefonate emerge ciò che già era noto, e cioè il rapporto molto stretto che c’è tra i vertici dei Ds e Unipol, che è un soggetto della finanza italiana. Nessuno ipotizza che ci siano comportamenti rilevanti dal punto di vista penale. È solo la fotografia di un dato di fatto che avevamo già denunciato». Lo afferma il leader di An Gianfranco Fini, al termine dell’esecutivo del partito, a proposito delle intercettazioni divulgate ieri sul caso Unipol.
«Quando un segretario di una partito, nel corso di una telefonata, dice ’abbiamo una bancà, non è altro che la fotografia di un dato di fatto», prosegue il presidente di An. «Non dico nulla - premette Fini - sul fatto che siano state rese pubbliche intercettazioni di politici che non sono indagati: è una sorta di prassi che non credo possa essere apprezzata da alcuno», conclude.Fini: "Da quelle telefonate emerge ciò che era già noto"
Il leader di An: "Da quelle telefonate emerge ciò che già era noto, e cioè il rapporto molto stretto che c’è tra i vertici dei Ds e Unipol, che è un soggetto della finanza italiana. Nessuno ipotizza che ci siano comportamenti rilevanti dal punto di vista penale. È solo la fotografia di un dato di fatto che avevamo già denunciato"
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