Fini: si è superato il limite della decenza

da Milano

Un’indecenza. Un episodio non degno di un Paese civile. Umiliate le regole. Nonostante i tiepidi rapporti con gli alleati, Berlusconi incassa la calorosa solidarietà di An, centristi e Lega. Gianfranco Fini è categorico: «Al di là degli aspetti legali, in questa vicenda si è superato il limite della decenza». E Berlusconi mostra subito di apprezzare la solidarietà del presidente di An: «Ho letto le dichiarazioni di Fini - ha detto il presidente di Forza Italia arrivando alla cena natalizia dei senatori azzurri - e le ho apprezzate. Sono un buon segno...». Un piccolo segnale di disgelo.
Intanto il capogruppo del Carroccio alla Camera Maroni tira in ballo il capo dello Stato: «La pubblicazione di una telefonata privata di Berlusconi è l’ennesima dimostrazione della violazione sistematica di ogni legge, ogni regola e ogni etica per colpire gli avversari politici. È necessario che le istituzioni democratiche a partire dal presidente della Repubblica (che presiede il Csm) intervengano subito per dirci se viviamo ancora in un Paese civile». Durissimo anche Carlo Giovanardi (Udc): «Umiliate tutte le regole parlamentari e processuali di un Paese civile. Per l’ennesima volta - prosegue Giovanardi - registrazioni segrete per magistrati e parlamentari, sono già oggi in audio. Faccio due ipotesi: o si abrogano le prerogative del Parlamento o le istituzioni intervengano». La sinistra, invece, preferisce attaccare le reazioni del Cavaliere. La senatrice del Pd Anna Finocchiaro sprezzante: «Non voglio nemmeno commentare le esternazioni di Berlusconi». A Viale Mazzini si alza la voce: «Di fronte ad accuse indiscriminate e dai toni inaccettabili, la Rai ribadisce la piena fiducia nei propri dipendenti e collaboratori...». E anche la Fnsi, il sindacato dei giornalisti, s’indigna: «Stavolta l’onorevole Berlusconi ha davvero passato il segno».

Il senatore del Prc Russo Spena è «molto preoccupato delle affermazioni di Berlusconi». Sulla fuga di notizie l’Anm, il sindacato dei giudici, minimizza: «La fuga di notizie è un problema ma l’attacco alla magistratura è inaccettabile ed è un ritorno al passato che non vogliamo».

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