Fini: «Teheran non riuscirà a dividerci»

Roma. La decisione dell’Iran di proseguire nel suo programma nucleare è motivo di forte preoccupazione anche per l’Italia, che si augura un ripensamento di Teheran, nella convinzione che la comunità internazionale, per la quale inizia una nuova fase nei rapporti con la Repubblica islamica, riuscirà a fronteggiare a dovere tale questione. È quanto ha affermato in una nota diffusa ieri il ministro degli Esteri e vicepremier Gianfranco Fini. «La determinazione iraniana a proseguire il programma nucleare al di fuori delle intese raggiunte è motivo di costante, profonda preoccupazione», ha detto Fini. «Teheran continua, con i suoi comportamenti, a dare l’impressione di voler sfidare la comunità internazionale e di voler rinunciare a giocare un ruolo costruttivo, all’altezza del suo notevole potenziale, in Medio Oriente», ha affermato nella nota diffusa dalla Farnesina. «Se l’intenzione iraniana è quella di volerci dividere, questo non avverrà e l’Iran non troverà interlocutori disposti a negoziare in assenza di garanzie precise. Stiamo entrando in una nuova fase del rapporto con Teheran e la comunità internazionale saprà trovare le modalità più efficaci per farvi fronte», ha aggiunto il ministro degli Esteri, il quale conclude affermando che «l’auspicio è che da parte iraniana prevalga il buon senso».


L’Iran ha deciso martedì di rimuovere i sigilli posti dalle Nazioni Unite al suo impianto di arricchimento dell’uranio, spiegando di voler riprendere l’attività di «ricerca e sviluppo» sul nucleare, in apparente violazione agli accordi internazionali stipulati nel 2004. Con Teheran, che afferma di voler riprendere l'attività solo a scopi civili, l’Italia ha tradizionalmente buoni rapporti diplomatici e secondo i dati 2004 è il principale partner commerciale della Repubblica islamica.

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