Opposizione spaccata, a Savona il gruppo consiliare del Pdl in Comune si divide al capitolo «campo nomadi». Sono i primi riflessi della crisi finiana che, sull'onda del divorzio nazionale, comincia a mietere vittime anche a livello locale. Non un grande successo per il movimento di Futuro e Libertà che qui, nel consiglio savonese conta non più di un rappresentante dichiarato. Qui il finiano, l'unico esistente, per farsi sentire ha scelto proprio di pronunciarsi sul tema dei finanziamenti per rimettere in sesto il campo nomadi cittadino di Fontanassa. Un problema sentito in città, quello della presenza di accampamenti nomadi nelle zone periferiche: quasi 100 gli ospiti presenti nel campo di via Fontanassa, nato nel 1994, un insediamento a rischio e da tempo in condizioni di degrado che fanno parlare quasi di stato di emergenza. Così se lo è tenuto, fin ora, l'amministrazione comunale che, dal 2004, ha pronto un fondo per i lavori di miglioramento del campo. Fondo che però non è mai stati utilizzato. La causa, in parte, è anche delle inadempienze da parte degli stanziali che, da anni, non pagano le bollette dell'acqua con cui viene rifornito l'insediamento. Sul tema un'interpellanza presentata da Filippo Marino, consigliere comunale Pdl che ha da poco aderito al finiano «Futuro e Libertà» senza per questo dimettersi dal gruppo consiliare Pdl. È sua infatti la richiesta alla giunta di impegnare, una volta per tutte, i soldi già previsti da tempo, per riqualificare il campo e renderlo vivibile. «Visitando il campo ci si rende conto di una situazione ai limiti dell'invivibilità - denuncia Marino - manca tutto, dai servizi igienici, 10 in tutto e semi disastrati, ad un impianto elettrico a norma, passando per l'impianto fognario, privo da anni di manutenzioni». Un tema difficile per la stessa maggioranza che però cavalca la polemica per riuscire a chiudere i lavori di riqualificazione del campo nomadi entro la fine del ciclo amministrativo. E il tempo stringe. Ma a quanto ammonterebbe la spesa? Secondo i conti di Francesco Lirosi, assessore ai quartieri, ci sono da spendere almeno 100mila euro. «Visto che finalmente l'assessorato è stato dotato di un capitolo finanziario - spiega Lirosi - ho intenzione di far partire al più presto i lavori di adeguamento». Troppi secondo i consiglieri del gruppo Pdl che avanzano anche qualche dubbio, più che fondato, sulla regolarità dell'insediamento. «Siamo assolutamente contrari - dice Federico Delfino, capogruppo Pdl in consiglio - perché esistono parti di città che necessitano di interventi di spesa importanti e di estrema urgenza. Parlo in particolare di quartieri periferici che non fanno parte di quel centro cittadino dove l'amministrazione comunale ha sempre concentrato i suoi sforzi per gli interventi sul decoro urbano. Prima di andare a premiare una comunità di fatto non integrata nella città noi riteniamo sia prioritario intervenire su quelle zone che fanno parte delle periferie dove mancano marciapiedi, ci sono le buche sulle strade, problemi per far fronte ai quali l'amministrazione risponde sempre che mancano i soldi». Una questione di priorità, insomma. E di coerenza. Di più. Il finiano sorprende e spiazza anche i compagni di partito. «Lui forse ha cambiato linea - conclude Parino - noi no.
Se l'amministrazione interverrà stanziando soldi pubblici per rimettere a posto il campo nomadi cittadino scateneremo una protesta. Mancano campetti nei quartieri, spazi per i bambini. È impensabile che in una situazione di crisi si vada a spendere quel poco che c'è per il campo nomadi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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