Il primo risultato è stato di far lievitare il titolo della Management & Capitali ai massimi dellanno. In netta controtendenza rispetto alla seduta negativa di Piazza Affari, il rialzo è stato del 2,78% a quota 72 centesimi di euro. Gli investitori si sono appassionati a questa battaglia estiva che, dicono in molti, potrebbe riservare ancora colpi di scena dopo lOpa della famiglia Segre del 7 giugno e la controfferta della Tamburi Investment Partners (Tip) giunta giovedì sera. Lago della bilancia sarà senzaltro Carlo De Benedetti, che lanciò il fondo nel 2006, con grandi propositi, ma che in tre anni ha concluso giusto una manciata di operazioni, provocando qualche perdita allIngegnere: fino a 25 milioni in tre anni. Il cda di M&C si esprimerà presumibilmente tra una ventina di giorni in merito alla contro-Opa. La posizione della società sulla prima offerta era stata neutrale: congrua dal punto di vista dei valori di Borsa, meno se si guarda al patrimonio netto. E azionisti lasciati liberi di aderire o meno.
In ballo cè il controllo del fondo di turn around: non ha attività particolarmente ricche (le pellicole della Cuki e la partecipazione nella società tedesca Treofan) e ha già deliberato la riduzione del proprio capitale per restituire gran parte della cassa agli azionisti (254 milioni su 300), avendo stabilito che non ci sono in questo momento potenzialità di sviluppo nel breve termine. Ma ugualmente quel che resta fa gola, in una fase di mercato così delicata: una sessantina di milioni di cassa (di cui comunque circa dieci già a servizio degli investimenti esistenti) più il patrimonio. Il valore complessivo del fondo, per ogni singola azione, è stato stimato in quasi 12 centesimi di euro.
«Quello che cè dentro mantiene comunque un valore per noi» ha detto al Giornale Giovanni Tamburi. «Non credo ci siano molti dubbi su quale offerta preferire, visto che la nostra è già migliorativa solo nella parte in cash» spiega il numero uno di Tips.
I Segre, attraverso Mimose, offrono 8 centesimi ad azione in contanti. Più complessa lofferta Tip: 9 centesimi in contanti più una parte variabile in azioni, mettendo sul piatto un premio potenziale valutabile tra il 24,35% e il 27,86%. In pratica la prima offerta totalizza 37 milioni di euro, la seconda potrebbe arrivare a 53.
Fin qui i numeri dellofferta. Ma in questa storia non ci sono solo numeri, ci sono anche un po di «pepe» finanziario. Ci sono i Segre (peraltro impegnati anche nellacquisto del controllo della Ipi, la ex immobiliare di Danilo Coppola), che mantengono con De Benedetti consolidate relazioni «torinesi». E cè Giovanni Tamburi, che solo lanno scorso era entrato nel capitale di M&C, stringendo un patto di sindacato con lIngegnere. I rapporti, a quanto di dice, non sarebbero più così buoni, come dimostra la recente richiesta dellex capo della Olivetti di rompere laccordo con tanto di disputa legale sulle modalità della separazione. Ma Tamburi ci tiene a precisare: «La stima e la fiducia nei nostri soci non è mai stata in discussione. E sarebbe sciocco pensare che unOpa venga lanciata sulla base di screzi e non della convenienza economica».
Qualunque cosa decida Carlo De Benedetti (che recentemente si è detto a favore delle soluzioni di mercato) dovrebbe chiudersi unavventura non proprio fortunata per lex numero un di Olivetti. Dal 2006, da quando M&C è sbarcata in Borsa il saldo dellIngegnere è negativo.
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