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«Finita una brutta gestione del territorio»

«È la prova che loro non avevano ragione, come noi abbiamo sempre sostenuto sia in aula che fuori dal consiglio comunale beccandoci pure accuse gratuite e persino qualche denuncia perché da quei banchi gridavamo allo scandalo di una maggioranza incapace di governare il territorio». Osvaldo Mangone, capogruppo consiliare di Forza Italia, commenta la sentenza del Consiglio di Stato che ordina al Comune di Monza di pronunciarsi sul piano di lottizzazione di Cascinazza.
S’azzera di fatto, Mangone, quella che la sinistra considerava «la madre di tutte le battaglie»...
«È l’epilogo di una misera gestione del territorio che Michele Faglia e i suoi soci, l’assessore Alfredo Viganò in testa, hanno messo in atto per cinque anni. Una legislatura consumata senza mai pensare alle necessità dei monzesi ma solo facendo del potere amministrativo uno strumento di battaglia ideologica».
Valutazioni politiche a parte, adesso il Comune deve pronunciarsi sul piano di lottizzazione di Cascinazza che ha tutte le carte in regola per essere approvato.
«Credo che una seria amministrazione comunale debba non solo farsi carico ma anche valutare il tipo di intervento da realizzare. Pensi, ad esempio, a un parco che valorizza in modo significativo la parte edificabile: parte che già tiene conto delle esigenze abitative delle giovane coppie e degli anziani. Come dire: la futura amministrazione di Monza saprà chiedere al privato di realizzare una buona percentuale dell’intervento in edilizia convenzionata, con prezzi quindi calmierati».
Oggi, a Monza, il costo della casa è cresciuto del settanta per cento negli ultimi cinque anni...
«Dato verificato e diffuso dall’osservatorio immobiliare della Camera di commercio, che si spiega con una scelta politica del sindaco Faglia e della sua maggioranza: aumentare gli oneri di urbanizzazione».
Be’, Mangone, più oneri di urbanizzazione ma anche più metri cubi di cemento e spesso a favore delle cooperative rosse.
«Osservazione che i cittadini verificano a ogni angolo o quasi di Monza, mentre di opere pubbliche non c’è traccia.

Loro, Faglia&company, hanno usato Cascinazza come uno specchietto per le allodole: per cinque anni hanno dato addosso all’imprenditore Paolo Berlusconi per poter distrarre i monzesi, per poter così coprire i loro misfatti. Misfatti commessi anche massacrando l’opposizione che con tutti gli strumenti di legge ha comunque tentato di difendere la libertà dei monzesi dalla furia ideologica e cementifera del centrosinistra».

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