RomaNiente talk-show, siamo la Rai. Annozero e Ballarò non tornano in tv. Lopposizione si indigna ma non sa con chi prendersela visto che la legge sulla par condicio lha voluta proprio la sinistra. Protagonisti di un pirandelliano gioco delle parti sono la commissione di Vigilanza Rai e il consiglio damministrazione. Ieri la parte in commedia toccava alla Vigilanza riunita per audire il direttore generale Rai, Mauro Masi. Lunedì scorso il Cda dellazienda pubblica aveva sollecitato la Vigilanza affinché rivedesse il regolamento della par condicio per riaprire gli studi dei talk show sospesi. E ieri mattina il presidente della Rai, Paolo Garimberti, aveva lanciato il suo amo alla commissione parlamentare, ricordando che «il regolamento della Vigilanza è illegittimo» e che dunque soltanto una sua decisione può riportare Santoro in tv. Ma non è daccordo il presidente della Vigilanza, Sergio Zavoli che confessa di essere rimasto colpito dalle parole di Garimberti perché dalla Vigilanza «nessuno ha mai chiesto la decadenza delle trasmissioni di approfondimento». Insomma per Zavoli non è la Vigilanza ad aver fermato Annozero e Ballarò ma invece per la Rai senza una nuova indicazione della Vigilanza non si può far nulla, come spiega il direttore generale Mauro Masi. «Il Cda della Rai non ritiene di aver fatto nessun rimpallo di responsabilità», insiste Masi ma ha solo chiesto «un chiarimento». Il dg poi fa notare che «non è vero» che siano stati sospesi «tutti gli approfondimenti ma solo quelli in diretta che lapplicazione del regolamento rendeva impossibili». Infatti Report e Parla con me vanno in onda.
Secondo Masi non è vero che senza Santoro gli ascolti precipitino. «La Rai è vincente» e «non perderà un euro», assicura Masi.Comunque alla fine la maggioranza conferma che il regolamento della par condicio resta così e non cè spazio per nuove «determinazioni».
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