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Finmeccanica, la svolta Fine era Guarguaglini

Il presidente si dimette e tutte le deleghe passano all’ad Orsi. Pansa entra in consiglio. Resta il nodo Selex. Il futuro del gruppo controllato dal tesoro

Finmeccanica, la svolta Fine era Guarguaglini

Finisce l’era di Pier Francesco Guarguaglini in Finmeccanica, con una liquidazione di quattro milioni e una successione organizzata nel modo più indolore possibile. Il presidente - al vertice del colosso aerospaziale dal 2002 al 2011 - si è dimesso: e il consiglio d’amministrazione straordinario, convocato per arginare la situazione creatasi dopo gli sviluppi dell’inchiesta sugli appalti Enav, ha stabilito «di concentrare le deleghe relative alla gestione sociale in capo all’amministratore delegato, ingegner Giuseppe Orsi» nominato presidente e ad.

Il cda rende noto poi che «è stato cooptato nel consiglio di amministrazione il dottor Alessandro Pansa, confermando allo stesso i poteri e le attribuzioni già conferitegli in qualità di direttore generale, carica che mantiene». Una conclusione che consente al gruppo di non sfiduciare pubblicamente il presidente, indagato per false fatturazioni, e di proseguire all’insegna della continuità, affidando a Orsi i pieni poteri per guidare l’azienda. Una scelta a sorpresa, dopo che per giorni nel totonomine erano finiti tutt’altri nomi e Orsi veniva citato solo per l’ipotesi di un suo possibile esautoramento. Non ci sarà nessun «traghettatore esterno» - magari a tempo -, dunque, contrariamente a quanto ipotizzavano molti: come a suo tempo lo stesso Guarguaglini, Orsi resta da solo al timone dell’azienda aerospaziale, nel duplice ruolo di presidente e ad.

Dopo una strenua resistenza alle pressioni affinché si dimettesse, arrivate anche dal presidente del Consiglio, Mario Monti, Guarguaglini si è dunque deciso al passo indietro. Per mesi ha ribadito la sua estraneità ai fatti, ma nel suo ultimo intervento da presidente, a quanto si apprende, ha preso atto di come fosse cambiata la propria posizione e ha affermato di ritenere che il passaggio più giusto, nell’interesse aziendale, fosse quello di dimettersi da presidente e dal cda. Però ha voluto l’onore delle armi: ricordando quanto fatto in questi anni, durante i quali ha portato Finmeccanica dal quattordicesimo al settimo posto nel mondo tra le grandi aziende della Difesa, ha evidenziato il contributo che ha dato e che avrebbe potuto dare ancora. Il cda, da parte, sua gli ha espresso i più sentiti ringraziamenti per «l’altissima professionalità e il proficuo impegno che hanno consentito la crescita e l’affermazione del gruppo nei mercati mondiali». E l’uscita di scena del manager ha ripercussioni importanti anche nel cda del gruppo. Al suo posto, infatti, entra il direttore generale Alessandro Pansa, il cui nome era circolato anche come possibile successore dello stesso Guarguaglini. Insieme a quello dell’ammiraglio Guido Venturoni, consigliere anziano, che si era detto disponibile a fungere da «traghettatore» verso un nuovo capo azienda purchè per un periodo breve.
Alla fine, è prevalsa invece la scelta della continuità, confermando la fiducia a Orsi, che solo sette mesi fa era passato dalla poltrona di ad di AgustaWestland a quella dell’intero gruppo.

E da quel momento si era di fatto posto come antagonista del presidente Guarguaglini: dalla trattativa sulle deleghe ai contrasti sulle scelte aziendali, fino al braccio di ferro delle ultime settimane per spingere alle dimissioni, oltre al presidente, anche la moglie Marina Grossi, ad della controllata Selex, pure lei indagata insieme al marito per corruzione e false fatturazioni: la sua uscita di scena ormai è sempre più probabile.

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