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La Finocchiaro si candida: «Sarò la madre della Sicilia»

«Tutto è più difficile in Sicilia, ma proprio per questo riuscire lì è più prezioso e io da qui voglio dire che sono disponibile a candidarmi alla guida della Regione». Così, accolta da una ovazione, ieri Anna Finocchiaro ha annunciato all’Assemblea del Pd la sua candidatura alla Regione Sicilia. Due le condizioni poste dalla capogruppo del Pd al Senato: «Lo voglio fare nell’unità del centrosinistra e se Rita Borsellino è con me». Immediato il sostegno del partito, con il «grazie per il coraggio» pronunciato da Walter Veltroni e l’entusiasmo del capogruppo all’Assemblea siciliana Antonello Cracolici: «Anna è capace, moderna, competente: adesso possiamo vincere». E la disponibilità della Borsellino a «un progetto comune per la Sicilia». Nel suo intervento, concluso con il veltroniano slogan «Io ci provo, sono convinta che si può fare», Finocchiaro ha puntato sulla sfida al femminile: «La Sicilia è terra di miti e c’è un mito più antico di tutti ed è quello della madre. È possibile, per quanto sembri straordinario nella mia isola “maschia”, che tocchi a una donna prendersene cura». Ma soprattutto sulla legalità, con un attacco all’ex governatore Totò Cuffaro: «Io vengo da una terra magnifica ma anche mortificata, dove ci sono splendori ma anche miserie e orrori. Una terra che da ultimo è stata oltraggiata dalla vicenda Cuffaro, una terra soffocata dalla mafia con il centrodestra che ha avuto il 64% dei consensi».

Per Finocchiaro, l’obiettivo è «intercettare lo sviluppo buono, il lavoro buono, il benessere e la legalità, un obiettivo non solo possibile ma anche raggiungibile».

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