«Finora nessuna richiesta per indagare sui deputati»

Onorevoli intercettati, onorevoli chiamati in causa per presunti favori fatti o ricevuti. Onorevoli tranquilli perché, almeno per ora, la magistratura non sembra intenzionata a procedere nei loro confronti. La conferma viene da Vincenzo Siniscalchi (ds), presidente della giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera che ieri a Radio Radicale ha spiegato come «sulle vicende Fiorani, Consorte e Fazio e anche sulle vicende che riguardano la chiamata all'appello di alcuni senatori e deputati, i nomi dei quali escono sui giornali, quando non di alcuni ministri, alla giunta per la autorizzazioni non è arrivato ancora nulla». Il deputato ha detto che «vi sono qua e là degli omissis, però il problema è quello dell’utilizzazione» del testo della telefonata che coinvolge un membro del Parlamento, sia egli indagato o meno. «Sia in un caso sia nell'altro - ha precisato Siniscalchi - se gli atti devono essere utilizzati va presentata la richiesta di autorizzazione alla Camera di appartenenza.

Però in questa vicenda le richieste di rinvio a giudizio sono ancora abbastanza lontane, quindi può darsi che venga presentata la richiesta a breve se è necessaria, oppure quando il Pm deciderà la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti degli eventuali deputati indagati. Diverso è invece il caso delle intercettazioni del deputato terzo, cioè non indagato. In questo caso la richiesta deve essere fatta adesso, altrimenti significa che le intercettazioni sono irrilevanti».

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