Il finto scandalo della telefonata tra Sallusti e il suo cronista

Macché «macchina del fango», solo normale routine di lavoro, i soliti dialoghi telefonici tra giornalisti, in questo caso del «Giornale», che si scambiamo informazioni e impressioni. Ma che invece sono stati valutati da chi «ascoltava» come «altro». La prova? Basta leggere per farsi un’idea. Ecco i contenuti dell’intercettazione che, secondo i pm dell’indagine sulla P4, rappresenta «un fatto di straordinaria gravità», ovvero la prova di un «sistema parallelo e surrettizio di acquisizione di notizie segrete riservate». Si tratta di un colloquio avvenuto tra un inviato speciale del nostro quotidiano, un giornalista in redazione e infine il direttore Alessandro Sallusti. Leggere per credere.

Matthias: «Pronto!!».
Gian Marco: «Gian Marcoo!!».
M: «Ehhii...».
G: «Ciao...Mattias mi fai una cortesia?».
M: «Assolutamente dimmi...».
G: «Mi vai con questo telefono dove ti sto chiamando da Sallusti...».
M: «Sei sicuro?».
G: «Si si vai vai...col tuo telefono, adesso ee...resta in linea. Sempre...».
M: «Vabò...».
G: «Vai...».
M: «È una cosa un po’ bizzarra!!!».
G: «Ehh...lo so...!!
.......pausa.......
M: «Adesso vedo... un attimo eh...». In sottofondo si sente Matthias che dice: «Direttore c’è Gian Marco Chiocci al telefono con me... e mi ha chiesto di passarglielo».
Sallusti: «Gianmarco!!».
G: «Sì...».
S: «Come andiamo?».
G: «Ehh... così girano strane voci...».
S: «Ehh... maaa... strane quanto??».
G: «Strane... che oggi mi ha chiamato un collega, dicendomi chee... che ci sono sedici ordinanze pronte».
S: «Che riguarderebbero?».
G: «Ehh... non si riesce a capire bene. Però sedici... (incomprensibile) in qualche modo in mezzo però... da non dire... assolutamente anche Daniela, non so con... a con... a quale livello...».
S: «Va bene... logicamente, immagino, insomma...».
G: «Però... mmmmmm... insomma... dovrebbero esser... sta... dovrebbero stare per chiudere insomma».
.......pausa.......
S: «Mm...».
G: «Però ecco ti ripeto sono tutte voci che si rincorrono tra colleghi poi insomma...».
S: «Beh... avrebbe una logica il perché tanto la lasci ballar... insi... ancora...».
G: «Maa... la lasciano ballare per far ballare i telefoni».
S: «Vabé certo!!».
G: «Per far vedere insomma... Però... credo che insomma siaaaa... insomma hanno interrogato Scaroni ieri... quindi, insomma...».
S: «Ormai ci sono!!».
G: «Uh... minchia!! E quindi mo... staremo a vedere... però e qui... di cose più precise... non... no... non so!! E siamo... ed ora anche da questo telefono non è che sono sicurissimo, però dico siamo rimasti a quello che ti ho detto l’altra volta insomma...».
S: «Beh, non credo questi telefoni qui ca...» (risata).
G: «No no... il mio da dove ti chiamo... il mio da dove... che ti chiamo che è un internet point però non si sa mai nella vita voglio dire!!».
S: «Maaa... no... va bene, niente...».
G: «Ok? poi... poi... qualche altro sentore?».
S: «No... di grandissima preoccupazione... no... di grandissima...».
G: «Mmm...».
S: «E... sono tutti molto preoccupati!!».
G: «Mmm...».
S: «Ma... si sa di altri interrogatori che hanno fatto... di altre cose... no...??!!».
S: «No... non lo sapevo di Scaroni...(pausa).

Cazzo sedici sono tanti!!».
G: «Sono tanti sì, che li spaziano dalla macchia/macchina del fango agli affari... hai capito!!!??».
S: «Va bene... stiamo a vedere...!!».
G: «Va bene ciao ciao...».
S: «Ok ciao».
G: «Ciao...».

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