Tra finzione e realtà, la città si blocca

Prove tecniche di terrorismo a Roma, ma anche e soprattutto «prove di nervi» per i romani alle prese, ieri, con una mattinata da incubo per il trasporto pubblico e privato, sotto una pioggia incessante. «Matilda 2005» la prima maxi-esercitazione antiterrorismo nella capitale (con un triplice attentato di tipo convenzionale e, quindi, senza l’uso di armi chimiche messo in scena) si è svolta come da copione. O quasi. L’imprevisto maggiore quello di una manifestazione non autorizzata dei no global intervenuti in piazza San Pantaleo (luogo della terza finta strage) per protestare contro la presenza dell’Italia in Irak. Tre giovani sono stati fermati e identificati dalla Digos, tra cui il figlio del parlamentare di Rifondazione Comunista, Russo Spena. Per il prefetto Serra solo «una variante che non ha complicato le cose». Poi un petardo non è saltato sul bus 64, generando un po’ di confusione tra comparse e forze dell’ordine. «Complessivamente - ha ribadito lo stesso Serra - è andato tutto bene.

Certi aspetti possono essere migliorati, come i tempi d’arrivo dei primi mezzi di soccorso. È stato un test utile e necessario per verificare lo stato della macchina dei soccorsi. Disagi erano previsti ma vanno compresi. Ne vale la sicurezza di tutti».
ALESSIA MARANI A PAGINA 43

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