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Firenze, città violenta Due rapine in 7 giorni: è allarme criminalità

Un pasticciere ammazzato in casa, un’imprenditrice uccisa per portarle via l’incasso, un’anziana assalita in villa. E nessuna traccia dei killer. Vertice tra le forze dell'ordine

Firenze, città violenta 
Due rapine in 7 giorni: 
è allarme criminalità

Firenze - Rapine, omicidi, furti, criminalità piccola e grande che avanza di giorno in giorno. Tra Ponte vecchio e il Cupolone, Firenze scopre di aver paura. Ed è allarme. Il questore convoca d’urgenza un vertice con i dirigenti degli uffici operativi della polizia; il prefetto Andrea De Martino chiede ai giudici pianificazione e collaborazione. Dopo la rapina di venerdì scorso a Peretola costata la vita a Susanna Tre Re, 55 anni, titolare di un’azienda che gestisce slot machine, il capoluogo si risveglia «militarizzato». Poliziotti e carabinieri passano al setaccio la città, gli accampamenti di nomadi, le case dei clandestini, i ritrovi della malavita. Si cerca l’assassino di Susanna Tre Re, imprenditrice, cui un malvivente ha sparato al petto per rapinarla dell’incasso che stava per depositare in banca e quello, ammesso che di uno solo si tratti, di Massimiliano Da Lio, 62 anni, pasticciere, ammazzato da un rapinatore il 25 aprile nella sua casa di Tavernuzze.

Divise ovunque, posti di blocco eppure proprio l’altra notte una donna di 79 anni è stata rapinata in casa. È successo in via Ximenes, a Poggio Imperiale, zona residenziale di Firenze. In due giorni le forze dell’ordine hanno controllato circa 1500 persone. Oltre settanta persone, sottoposte a sorveglianza speciale e agli arresti domiciliari, sono state controllate con particolare rigore: 12 di queste sono state denunciate per evasione perché non trovate a casa nel corso delle verifiche. Passati poi al setaccio insediamenti abusivi, stabili occupati, luoghi di aggregazione, locali notturni dove nel corso di precedenti operazioni è stata registrata la presenza di pregiudicati, arterie stradali e stazioni ferroviarie.

I malviventi che hanno aggredito l’anziana sono entrati nella villetta forzando una finestra del bagno a piano terra, forse convinti che non ci fosse nessuno. Invece, in una camera da letto hanno trovato la donna che guardava la tv. Dopo averla costretta ad alzarsi l’hanno minacciata e, tenendola con una mano sotto il collo, hanno cercato di farsi dare le chiavi della cassaforte che avevano già individuato nel seminterrato. Ai banditi, due o tre, forse dell’Est Europa, l’anziana ha detto che la chiave della cassaforte l’aveva il figlio, che abita al primo piano della villetta, e che lui era fuori con la famiglia. Così i rapinatori hanno cercato di smurare la cassaforte senza riuscirci. Poi hanno rovistato in tutte le stanze, anche nell’abitazione del figlio, e quando se ne sono andati dai due appartamenti erano spariti circa 400 euro in contanti, gioielli per un valore di 10mila euro, oltre ad alcuni assegni bancari e ad altri gioielli e monili il cui valore è ancora da quantificare.

Molto peggio era andata a Massimiliano Da Lio, 62 anni, proprietario di due pasticcerie. I banditi lo hanno colpito alla testa, appena rientrato a casa dopo una notte di lavoro, ferendolo a morte. Era appena rientrato dal laboratorio di Pontassieve, con in tasca circa 15mila euro che gli sarebbero dovuti servire per effettuare dei pagamenti. Spariti i soldi così come i balordi assassini di cui ancora non c’è alcuna traccia.

Venerdì scorso nel magazzino di un’azienda che gestisce slot machine, stessa sorte è toccata a Susanna Tre Re, 55 anni, una dei titolari. Dalla sua borsa mancherebbero 15mila euro. In via San Biagio a Petriolo nessuno si è accorto di nulla. Solo un residente ha dichiarato di aver sentito uno schianto secco intorno alle 14,30 senza pensare però che potesse trattarsi di un colpo di arma da fuoco. Era stata la stessa vittima a dare l’allarme. Ferita, aveva infatti trovato la forza di telefonare a un suo amico chiedendo aiuto. Soccorsa, era stata trasportata in ospedale ma è morta dopo un giorno d’agonia. Anche in questo caso l’assassino sembra essersi volatilizzato nel nulla.

Non è finita. Dopo un incendio scoppiato in un garage di viale Europa a Firenze, l’altro ieri, si è scoperto che da un armadietto di ferro che si trovava all’interno della rimessa sarebbero spariti dei soldi in contanti e delle armi, sei fucili da caccia e due pistole.

La malavita non si ferma.

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