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Da Firenze a Matera cavalli stremati a terra

Costretti a lavorare sotto il sole cocente, con temperature che spesso sfiorano i 40 gradi

Da Firenze a Matera cavalli stremati a terra

Costretti a lavorare sotto il sole cocente, con temperature che spesso sfiorano i 40 gradi. È il triste destino di moltissimi cavalli, sfruttati per trainare carrozze e calessi pieni di turisti e per questo molto spesso vittime di malori. Solo lo scorso primo luglio due episodi, avvenuti nel giro di poche ore a Firenze (nella foto) e Matera, hanno contributo a far capire quanto il fenomeno sia esteso e pericoloso per la salute di questi animali. In Basilicata il cavallo è crollato sull'asfalto mentre percorreva la Statale 7, a poche decine di metri da uno degli accessi al centro urbano di Matera, e non si è più rialzato. L'animale è morto, ucciso dallo sforzo fisico sostenuto in giornate in cui le temperature sfiorano i 40 gradi. Solo poche ore dopo nel capoluogo toscano un altro cavallo si è accasciato al suolo mentre portava in giro alcuni turisti in via Calzaiuoli, un'immagine che ha fatto il giro dei social e scatenato una valanga di reazioni da parte di cittadini e anche rappresentanti delle istituzioni. Da tempo ormai sono numerose e potenti le voci che chiedono lo stop allo sfruttamento dei cavalli per attrarre e portare a spasso turisti. Fra queste c'è anche quella dell'Associazione italiana difesa Animali e ambiente che adesso chiede interventi concreti da parte del governo. In particolare Aidaa spiega che serve un'ordinanza del ministro della Salute che vieti per tutti i mesi estivi, con effetto immediato, le attività di traino e tiro compresi i funerali e i matrimoni oltre che il traino della carrozze dedicate ai turisti nelle città e nei borghi italiani. Ma non finisce qui, perché l'associazione chiede che lo Stato fermi anche i palii e tutte le manifestazioni in cui è previsto l'uso di cavalli o di altri equidi comprese le attività agricole. «Chiediamo che il ministro Speranza o un suo sottosegretario delegato aprano un tavolo sul benessere dei cavalli usati per queste attività e che questo avvenga subito. Persino gli ippodromi hanno capito che i cavalli non possono gareggiare di giorno, ma solo nelle ore serali e notturne. Quindi ci chiediamo quanti cavalli dovranno morire prima che si possa iniziare seriamente a mettere un freno a queste attività». A scriverlo sono gli animalisti dell'associazione in una nota nella quale annunciano le proprie richieste dopo la morte degli animali nelle corse settimane e dopo gli incidenti del Palio di Siena e di Firenze. Anche a Roma da anni si dibatte sul destino delle botticelle, le tradizionali carrozzelle trainate da cavalli, al centro di una diatriba con il Comune. Mentre pochi giorni fa il sindaco di Pisa ha firmato un'ordinanza che fino al 15 settembre vieta la circolazione delle vetture pubbliche a trazione animale dalle 11.30 alle 16.

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