Cè chi è accusato di averne fatte a centinaia. Chi solo una manciata. Gli uni e gli altri, però, si trovano sulla stessa barca. Che poi è quella - molto poco confortevole - di uninchiesta penale. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo ha iscritto nel registro degli indagati quattordici politici locali del Pdl (tra consiglieri comunali e provinciali, e un sindaco) con laccusa di falso ideologico. Sono loro, secondo il magistrato, ad aver barato al tavolo elettorale, spacciando per buone 770 sottoscrizioni alle liste «Per la Lombardia» e «Popolo della libertà» ritenute contraffatte dalla Procura. Da domani inizierà la loro sfilata in tribunale, dove proveranno a spiegare la loro versione dei fatti. Dai piccoli comuni della regione a quelli delle Province, fino ai consiglieri di Palazzo Isimbardi, il «club» dei 14 è composto da esponenti della politica locale sconosciuti ai più. Ecco chi sono.
In via Vivaio, la tegola dellinchiesta ha colpito quattro consiglieri del Pdl: Massimo Turci (vicepresidente della commissione Cultura ed eventi), Barbara Calzavara (presidente della commissione Affari istituazionali), Nicolò Mardegan (vicepresidente della commissione Lavoro) e Marco Martino (presidente della commissione Politiche sociali). «Ho la coscienza pulita e sono serenissimo - ha spiegato ieri Mardegan in unintervista al Corriere della Sera - mi vengono contestate una decina di firme, ma io ho fatto solo il mio dovere».
Lelenco dei nomi finiti nel registro degli indagati, poi, sfila dalle stanze nobili di Palazzo Isimbardi per finire in quelle di altri enti locali lombardi. Così, sotto inchiesta ci sono Donatella Agliardi, assessore ai Servizi sociali del comune di Morengo (Bergamo), Franco Binaghi, consigliere della Provincia di Varese, Maurizio Borghetti, consigliere della Provincia di Cremona, Nicola Buonsante, consigliere della provincia di Lodi, Nicoletta Castellani, assessore ai Servizi Sociali del comune di Lovere (Bergamo), il sindaco di Magenta Luca Del Gobbo, Fabrizio Figini, consigliere della Provincia di Monza e Brianza, Emanuel Piona, consigliere della provincia di Brescia, Gianluigi Secchi, consigliere della Provincia di Pavia, e Massimo Vergani, consigliere della Provincia di Monza e Brianza.
Di fronte agli ultimi sviluppi dellinchiesta, il coordinatore nazionale del Pdl e ministro della Difesa Ignazio La Russa si dice «sorpreso» per la «coincidenza». «Ho trovato strana questa concomitanza - spiega il ministro - mentre si presentano le liste comunali. Si parla di giustizia a orologeria, mi rendo conto che può essere anche un caso, però queste cose aiutano chi mette in parallelo provvedimenti giudiziari e condizionamento politico.
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