Quando l’assessore al Traffico Maran un mese fa venne contestato dai residenti del centro contro l’Area C, il sindaco non esitò un attimo. Parlò di un complotto del Pdl, «c’erano molti venuti solo per boicottare. É giusto fare critiche ma non impedire il dibattito», E allora «forse sì», ha ammesso ieri il presidente della Regione Roberto Formigoni, che domenica allo spettacolo sulle Vie d’acqua per l’Expo è stato coperto di fischi dall’inizio alla fine del suo intervento al Dal Verme, si sarebbe aspettato una condanna più decisa da parte di Giuliano Pisapia. Che fuori dal teatro non è intervenuto, solo verso sera ha inviato una nota stringata senza fare esplicito riferimento alla contestazione. Le polemiche sul silenzio del sindaco sono continuate ieri in consiglio comunale, con Pisapia in aula che è intervenuto solo fuori microfono con un gesto di stizza verso il finiano Manfredi Palmeri: «Ma che cavolo dici, non c’eri neanche». Ma non ha replicato agli interventi durati quasi un’ora. Il Pdl Riccardo De Corato ha fatto presente al sindaco che i contestatori «sono gli stessi che in campagna elettorale venivano a disturbare i nostri appuntamenti, bene ha fatto la capogruppo Pd ad esprimere subito la condanna contro l’intolleranza verso un esponente delle istituzioni, ci saremmo aspettati lo stesso dal sindaco, siamo in un momento difficile per il Paese».
E il sindaco deve fare i conti con un Pd allo sbando. Ieri resa dei conti tra capogruppo, assessori e segretario provinciale dopo gli scontri plateali - o prove di forza - delle scorse settimane, l’ultimo sulle coppie di fatto. Ancora scintille ieri tra Carmela Rozza e Piefrancesco Majorino (a cui in molti hanno contestato le derive «arancioni»). Il coordinatore Roberto Cornelli ha richiamato a una maggior condivisione sulle linee tra giunta e consiglieri, e convocherà incontri di partito per arginare gli scontri. Contestate a Majorino le derive «arancioni» delle ultime settimane. Il socialista Roberto Biscardini fa un’analisi netta dello sbando: «Nonostante Pisapia stia perdendo consensi e molti settori della città si aspettassero da lui scelte diverse, riesce a farsi valere». Il Pd e l’ala riformista in giunta «sono deboli mentre la sinistra arancione fa sentire il suo peso e lavora a Milano come a Roma perchè il Pd sia indebolito».
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