Fisco, ai Comuni «007» il 30% delle entrate

Le amministrazioni che segnalano gli evasori saranno retribuite con il denaro recuperato

Fisco, ai Comuni «007»  il 30% delle entrate

da Roma

I sindaci si lamentano per il taglio, previsto dalla Finanziaria, ai trasferimenti ai Comuni? Ebbene, hanno un modo per recuperare quelle entrate, almeno in parte, collaborando con il Fisco a stanare gli evasori. Il decreto legge di accompagnamento alla Finanziaria, che sarà operativo non appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, concede ai Comuni una quota di partecipazione all’accertamento fiscale pari al 30 per cento delle somme riscosse a titolo definitivo, relative a tributi statali.
L’articolo 1 del decreto prevede che, entro 45 giorni dall’entrata in vigore, vengano stabilite le modalità per trasmettere, anche in via telematica, le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti a ciascun Comune di residenza. Gli uffici tributari di tutti i Comuni avranno dunque copia delle dichiarazioni, come avveniva anni fa con il vecchio modello 740, e potranno partecipare agli accertamenti. Nel momento in cui le somme evase e le sanzioni verranno riscosse, ai Comuni spetterà una quota del 30%.
Lotta all’evasione. Il decreto prevede una serie di misure contro l’evasione, le frodi fiscali, l’economia sommersa. A questo fine il decreto stanzia 10 milioni per quest’anno, 40 milioni per il 2006 ed il 2007, 80 milioni a partire dal 2008. L’Agenzia delle entrate potrà fare nuove assunzioni, in deroga al blocco nella Pubblica amministrazione, mentre la Guardia di finanza dovrà destinare al contrasto del sommerso almeno il 25% di uomini in più. Nasce inoltre «Riscossione spa». Dall’1 ottobre 2006 verrà soppresso l’attuale sistema di affidamento in concessione del servizio nazionale di riscossione coattiva dei tributi. L’Agenzia delle entrale e l’Inps daranno vita alla nuova società che effettuerà le riscossioni mediante ruolo. Fra le misure anti-evasione, la possibilità di verificare i versamenti d’imposta anche prima della consegna delle dichiarazioni.
Irap e «Pex». Il provvedimento prevede modifiche sia al regime dell’Irap che della cosiddetta «partecipation exemption» (le esenzioni previste sulla tassazione dei guadagni di Borsa). Già a partire dall’acconto Irap del novembre prossimo sarà escluso il calcolo «previsionale» dell’imposta, ma bisognerà riferirsi a quanto versato nel 2004. Ed aumenta da 12 a 18 mesi il periodo di possesso delle azioni necessario ad usufruire dell’esenzione fiscale, che potrà essere applicata solo sul 95% dell’ammontare della plusvalenza. Il periodo di 18 mesi verrà conteggiato a partire dall’ultima operazione compiuta in Borsa. Nuove norme anche sul regime per le minusvalenze su partecipazioni possedute per almeno un anno prima della vendita, che saranno indeducibili al 60%. Si tratta di una «stretta» anti-speculativa decisa sull’onda delle recenti scalate bancarie.
Fondo compensazioni Tfr. Il decreto istituisce un Fondo di garanzia per agevolare l’accesso al credito bancario alle imprese che conferiscono il Tfr dei dipendenti alla previdenza complementare. Il contributo dello Stato è pari a 154 milioni di euro nel 2006, 347 milioni nel 2007, 424 milioni nel 2008-2010.

Alle aziende viene inoltre concesso un esonero parziale dei versamenti dei contributi sociali (0,12% nel 2006 che arriverà fino allo 0,28% nel 2014). Infine, il provvedimento accantona le risorse necessarie per il contratto del personale del servizio sanitario nazionale per il 2004-2005.

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