Fisco, è boom di verifiche e ricorsi

Inaugurazione dell’anno giudiziario tributario: in un anno contenziosi cresciuti del 30% L’Agenzia delle Entrate ha incassato 3 miliardi di euro su un totale contestato di 4,4 miliardi

Cresce del 30 per cento il numero dei contenziosi in materia tributaria in Lombardia. Un aumento significativo a cui, denunciano gli uffici provinciali, non si accompagna un adeguato aumento delle risorse. Lo stato dell’arte emerge dall’inaugurazione dell’anno giudiziario, aperto ieri in tribunale alla presenza dei sottosegretari ai ministeri della Giustizia e delle Finanze, Giacomo Caliendo e Luigi Casero, e del presidente della Provincia Guido Podestà.
A commentare «il rilevante aumento del contenzioso» tributario è stato Pietro Paparo, direttore vicario dell’Agenzia Regionale delle Entrate. Nel suo intervento, il dirigente ha spiegato che nel 2009 sono stati presentati 25.354 ricorsi in più rispetto al 2008, con un incremento del 29,86%. Una crescita dovuta in particolare a un maggior numero di controlli effettuati in materia tributaria. Paparo, inoltre, ha aggiunto che - quanto alle sentenze definitive - gli importi riconosciuti sempre nel 2009 alla Agenzia delle Entrate lombarda e, quindi allo Stato, ammontano a circa 3 miliardi, cifra pari al 65,56% sulla somma totale contestata che è stata di circa 4,4 miliardi di euro.
A «fotografare» l’attività della Commissione tributaria regionale (suddivisa in 37 sezioni a Milano e 5 nella sede distaccata di Brescia) e delle 11 Commissioni tributarie provinciali del distretto, è stato Antonio Simone, presidente della Commissione tributaria regionale. Nella sua relazione, il presidente ha parlato della riduzione degli organici. In alcuni casi, come a Bergamo, «consistenti». In altre commissioni provinciali, però, esiste «una accentuata carenza di personale amministrativo di segreteria che, non sempre, riesce a far fronte ai numerosi adempimenti» necessari per lo svolgimento dell’attività. Quanto alla Commissione provinciale di Milano e regionale, il presidente ha segnalato «alcune criticità» come la mancanza di aule per le udienze e di locali per gli uffici e per l’archivio e, in generale, ha messo in luce che «il lieve aumento» dei procedimenti pendenti (tra commissione regionale e provinciali sono passati da 31.643 al 30 giugno 2008 a 35.106 al 30 giugno dell’anno scorso) «è conseguente alla diminuzione di giudici e del personale».

E se da un lato ha sottolineato che per i primi due gradi di giudizio il processo tributario «è rapido ed economico» (in media la durata è di un anno per grado) e riesce «a dare una risposta soddisfacente alla domanda di giustizia del cittadino», dall’altro ha denunciato che «il punto dolente è costituito dall’ingorgo nella fase della Cassazione» dove il tempo medio di definizione dei ricorsi «non è inferiore ai 4-5 anni».

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