«La solita cartella pazza!» ha commentato, sorridendo, limprenditore savonese subito dopo aver ricevuto a domicilio un malloppo di sedici pagine fitte che gli ingiungeva il pagamento di 411mila e 703 euro per tributi arretrati non liquidati. Poi luomo, 55 anni, residente al Sassello, sè messo a leggere con più attenzione i vari capitoli della documentazione, e ha fatto un balzo sulla sedia: «Ora mi ricordo, devessere quella tassa là che mi sono dimenticato di pagare, e quellaltro balzello lì che mi sembrava ingiusto, e quindi non meritevole dattenzione. Senza contare, poi, che tutti questi interessi di mora mi sembrano assolutamente esagerati».
Sia come sia, il fisco - tramite la società «Sestri» che gestisce il servizio di riscossione dei tributi nel Savonese - non ha fatto sconti. E allimprenditore sono bastati due conti e una serie di verifiche per avere conferma che, in quel malloppo, non cera nessun errore. Il contribuente «moroso» si è ricordato che in passato non aveva pagato alcune contravvenzioni per infrazioni stradali, e non aveva chiuso una vecchia pratica di partita Iva. Ma da lì ad aspettarsi - dopo anni e anni di silenzio, oltre tutto - una punizione così severa, mai se lo sarebbe aspettato.
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