La fisica quantistica spiegata a tutti (perché riguarda tutti)

Martin spiega con efficacia che "la fisica classica funziona ancora benissimo per descrivere il mondo macroscopico, ma non basta per l'infinitamente piccolo"

La fisica quantistica spiegata a tutti (perché riguarda tutti)
00:00 00:00

«Si può restare senza fiato di fronte alla maestosità delle Dolomiti anche senza doverle per forza scalare. Allo stesso modo, è possibile avvicinarsi al mondo dei quanti anche senza essere dei fisici». Parte da qui Questo è quanto (Editori Laterza, 17 euro), il saggio di Piero Martin, professore di fisica sperimentale e divulgatore appassionato, che ha il pregio raro di unire rigore scientifico e accessibilità. Un libro che non vuole semplificare la scienza, ma farne cogliere la bellezza, la poesia. Martin infatti premette che «questo libro non ha la pretesa di trasformare lettrici e lettori in donne e uomini di scienza (fosse così facile!) ma permetterà di stupirsi e godere della meraviglia». E la meraviglia prende forma attorno a 5 parole chiave: discontinuità, identità, futuro, indeterminazione, relazione. Cinque concetti scientifici profondi, ma anche carichi di significati umani, che diventano i capitoli di un viaggio avvincente dentro la meccanica quantistica, con la consapevolezza che «poche branche della fisica sono riuscite a coinvolgere tanti aspetti del nostro vivere». La fisica quantistica, racconta Martin, «è una nuova architettura della conoscenza». Diversamente dalla fusione nucleare che pure studia da anni e di cui è responsabile scientifico dell'esperimento italiano nell'impianto di Frascati non è solo una grande opera ingegneristica, ma un vero cambio di prospettiva sul mondo. «La fisica classica ti permette di prevedere il futuro in modo preciso: per esempio la durata di un viaggio di un treno, anche se negli ultimi tempi non è sempre così... Ma scherzi a parte, quella quantistica ti dice che devi accontentarti della probabilità». È un cambio di paradigma, quasi esistenziale, che ci invita ad accettare l'incertezza come caratteristica fondamentale della natura. E anche, forse, della vita.

Martin spiega con efficacia che «la fisica classica funziona ancora benissimo per descrivere il mondo macroscopico, ma non basta per l'infinitamente piccolo». Ed è proprio in quel mondo invisibile, fatto di atomi e particelle, che la quantistica offre «una chiave di lettura nuova, occhiali diversi per osservare la realtà». Le scoperte nate da questa visione alcune anche quotidiane sono sorprendenti: «Pensate alla fotocellula dell'ascensore: Einstein vinse il Nobel proprio per aver spiegato l'effetto fotoelettrico che oggi usiamo senza nemmeno saperlo. Oppure i laser, i semiconduttori, i chip. Tutta l'elettronica moderna si basa su principi quantistici». E il futuro? Martin è chiaro: «Ci aspettano applicazioni rivoluzionarie, dai computer quantistici alla crittografia inviolabile, fino alla medicina personalizzata». Un mondo che ci riguarda molto più da vicino di quanto si pensi.

Ma c'è anche un lato più filosofico: «Forse la fisica quantistica è quella che più si avvicina all'essenza dell'esistenza», confida Martin. «Siamo abituati a vivere facendo previsioni, ma a volte basta un niente per cambiare tutto.

La quantistica ci ricorda che il mondo non è sempre prevedibile». È anche per questo che ha scelto parole cariche di umanità: identità, relazione, futuro. Perché «l'umanità non è un ostacolo alla scienza, ma il suo motore».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica