Fiumicino-caos, interviene il ministro

Un tavolo sull’emergenza bagagli all’aeroporto di Fiumicino. Lo ha convocato per domani il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi, che ha invitato i vertici di Enac e della società di gestione dello scalo Aeroporti di Roma. Un’occasione per fare il punto su quella che di giorno in giorno è diventata una vera e propria emergenza. E un caso che si è anche tinto di giallo dopo che il presidente dell’Enac Vito Riggio ha ipotizzato il sabotaggio degli impianti di smistamento delle valigie, annunciando una denuncia all’autorità giudiziaria con tanto di video e fotografie, che puntano il dito contro la flemma degli operai di fronte ai nastri trasportatori.
L’impasse di Fiumicino infatti ha causato ritardi a catena e conseguenti disagi per i passeggeri di mezzo mondo. Nell’occhio del ciclone è finita la società di gestione Aeroporti di Roma, che ha la concessione per la gestione dei servizi aeroportuali ed è stata recentemente privatizzata. Circa 10mila i passeggeri rimasti sprovvisti del loro bagaglio negli ultimi giorni. Tante sarebbero, per Telefono blu, le valigie non spedite, ferme nei piazzali destinati agli aerei. Un numero esorbitante che ha provocato un misto di congetture e indignazione. Vito Riggio, presidente dell’Enac, ha dichiarato: «Abbiamo il fondato sospetto che i macchinari vengano regolarmente manomessi dagli operatori che, per lavorare con maggiore tranquillità, bloccano i nastri trasportatori anche dieci volte al giorno». Per bloccare il sistema, basta oscurare delle fotocellule. Nei giorni scorsi, sarebbe stato trovato un chiodo negli ingranaggi, episodio che ha spinto l’Enac a sollecitare un’inchiesta interna ad AdR. A quanto pare, ci sarebbero svariati modi per manomettere il flusso dei bagagli, per esempio mettendone qualcuno di traverso sulle fotocellule o appoggiando gomme da masticare o buste di plastica sui visori ottici. Ora toccherà all’autorità giudiziaria fare chiarezza. Nell’attesa, l’Enac ha chiesto un potenziamento dei controlli di polizia. Ma Riggio accusa anche le compagnie aeree, «troppo tolleranti in questi giorni nell’imbarcare i bagagli. Alcuni, per questo, vengono accantonati e messi sul volo successivo. Ma poi anche quello è pieno e si innesta un circolo vizioso».
Intanto - tra cali di tensione, sovraccarico di bagagli e presunti sabotaggi - le partenze e gli arrivi di tanti romani sono sofferti. Circa 335mila i passeggeri transitati per Fiumicino nello scorso week-end. Per Egidio Pedrini, segretario della commissione Trasporti della Camera (Idv), la responsabilità dei disagi sarebbe della società Aeroporti di Roma, tanto da invocare la revoca della concessione per «mancanza di capacità organizzativa». Per Adr «la congestione riguarda numerosi scali continentali».

E Dario Balotta, segretario lombardo della Fit Cisl, da Milano accusa la gestione dello scalo romano di «mancati investimenti degli scorsi anni». Ieri i problemi erano relativi soprattutto al ritiro dei bagagli, con attese di oltre un’ora. Migliore invece la situazione degli imbarchi.

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