Flamenco, Milano è stregata dall’incantesimo andaluso

Ora che è anche patrimonio dell'Unesco farà (forse) più proseliti, ma di sicuro il flamenco è già nel cuore e nel sangue di tanti italiani. Linguaggio più eloquente della parola, messaggio più passionale di ogni gesto, ballare il flamenco è un modus vivendi. E a Milano i tanti appassionati hanno un'occasione in più per praticarlo. Fino al 10 luglio torna la quarta edizione del Milano Flamenco Festival che, per l'occasione, si sdoppia: due le location da quest'anno. Infatti, oltre al Punto Flamenco di via Farini 55, a schiudere le porte è stato il Piccolo Teatro Studio Expo di via Rivoli 6. Questo coinvolgimento, voluto fortemente da Maria Rosaria Mottola, direttrice di Punto Flamenco, ha un particolare significato: il palco di via Rivoli, infatti, è da sempre crocevia di culture, che permette uno stretto contatto col pubblico come si conviene all'abbraccio del flamenco. Almeno tre i nomi del flamenco mondiale che si sono esibiti sotto la Madonnina con delle prime internazionali. Oltre ad Olga Pericet e Jesus Fernandes, questa sera tocca a Manuel Linan con la prima internazionale di Mundo y aparte. Lui viene da Granada e per il suo talento garantiscono maestri come Manolete e Mario Maya. Oggi non ha bisogno di presentazione ed è uno dei massimi esponenti della nuova generazione di interpreti del genere. Ed è sempre lui ad aver inaugurato la prima edizione del festival milanese nel 2008. Da afecionado della nostra ribalta, Linan propone per il suo ritorno in città un'esibizione in cui la sensibilità dell'uomo e dell'artista si svelano attraverso il movimento e la danza. «Sarà - spiegano gli organizzatori - come entrare ospiti privilegiati, in una parte della sua casa, dove la diversità dipinge un mondo colorato e lussureggiante, nel quale ognuno può ritrovare la propria serenità». Accanto agli spettacoli non poteva mancare il workshop per avvicinare le emozioni gitane alla gente. Così, dopo aver visto la bravura degli altri, da domani tocca ai milanesi imitarli o perlomeno provare: fino al 10 luglio si terrà infatti un laboratorio aperto a tutti (info e prenotazioni tel. 339.8955996), tenuto proprio da Olga Pericet e Manuel Linan. Anche questo è un altro sogno che si realizza: portare infatti il flamenco a Milano e dare a quest’arte una casa era l'obiettivo di Maria Rosaria Mottola e di Punto Flamenco, associazione culturale, unica nel suo genere in Italia, che si occupa della promozione, organizzazione e realizzazione di attività e iniziative culturali, da corsi a stage, ad esposizioni, conferenze, spettacoli e rassegne.

Nella sede di via Carlo Farini 55, sotto il patrocinio della massima istituzione del flamenco in Spagna, El Centro de Arte Flamenco Amor de Dios di Madrid, oltre all'appoggio del Consolato generale di Spagna, si respira aria di Andalusia tutto l'anno: corsi sul baile flamenco, seminari di approfondimento, emeroteca e biblioteca, oltre, naturalmente, agli spettacoli che l'associazione mette in cartellone. Altre informazioni su www.puntoflamenco.it e www.piccoloteatro.org).

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