Fmi: pil mondiale -1,3% Già nel 2010 la ripresa In Italia -4,4%, poi -0,4%

Il Fondo monetario internazionale prevede per l'anno in corso una severa recessione, con il prodotto interno lordo in pesante calo. Ma una ripresa già dall'anno prossimo. Crisi più lunga in Italia

Fmi: pil mondiale -1,3% 
Già nel 2010 la ripresa 
In Italia -4,4%, poi -0,4%

Washington - Il Fondo monetario internazionale prevede una "severa recessione" a livello mondiale nel 2009 e una "graduale" ripresa nel 2010. Il prodotto globale, stima il world economic outlook, si contrarrà dell’1,3% quest’anno per poi tornare a crescere dell’1,9% il prossimo. Si tratta comunque di numeri migliori rispetto a quelli attesi a gennaio, quando i tecnici di Washington avevano previsto una discesa dell’1,8% dell’economia mondiale per il 2009 e una contrazione dell’1,1% per il 2010. L’Fmi definisce "limitati" i progressi fin qui ottenuti tramite le azioni internazionali e "ancora bassa" la fiducia sui mercati finanziari. Per questo chiede "azioni decisive per restaurare la stabilità finanziaria" e "politiche monetarie e di bilancio" che diano un "forte e sostenuto appoggio alla domanda aggregata", quali "iniezioni di capitali, l’introduzione di misure per agevolare la liquidità, un allentamento monetario e pacchetti di stimoli di bilancio".

Italia in crisi Il pil italiano scenderà del 4,4% nel 2009 e dello 0,4% nel 2010. La stima è contenuta nel rapporto economico mondiale del Fondo monetario internazionale che prevede anche un rapido deterioramento del debito pubblico. Ancora a gennaio scorso i tecnici di Washington si aspettavano che il calo del prodotto italiano fosse limitato al 2,1% quest’anno e allo 0,1% il prossimo. Sul fronte dei conti pubblici, il world economic outlook vede un’escalation del rapporto debito/pil che passerebbe dal 105,8% del 2008 al 115,3% del 2009, al 121,1% del 2010, al 129,4% del 2014. Il rapporto deficit/pil salirebbe dal 2,7% del 2008 al 5,4% nel 2009, al 5,9% nel 2010, prima di scendere al 4,5% nel 2014.

Segnali positivi Anche l’Fmi vede però segnali di miglioramento. A testimoniarlo è l’andamento del pil quarto trimestre 2009 su quarto trimestre 2010, che il rapporto fissa in crescita dello 0,2%. E lo stesso tipo di comparazione tra gli ultimi tre mesi del 2009 e gli ultimi tre del 2008 permette di ridurre la contrazione al 2,9% contro il 4,4% della media d’anno. E anche il peggioramento dei conti, rileva l’analisi, è strettamente legato al peggioramento del ciclo. A dimostrarlo è l’andamento del deficit strutturale, sempre molto inferiore a quello reale: 2,7% nel 2009, 2,9% nel 2010 e 3,3% nel 2014. Drastica la frenata dell’inflazione che, secondo l’Fmi scenderà dal 3,5% del 2008 allo 0,7% del 2009, fino allo 0,6% del 2010. La disoccupazione salirà invece dal 6,8% del 2008 all’8,9% del 2009 e al 10,5% del 2010. Il disavanzo della bilancia dei pagamenti calerà dal 3,2% del pl nel 2008 al 3% del 2009 e risalirà al 3,1% nel 2010.

Sui pacchetti di stimolo all’economia, infine, il rapporto del Fondo segnala che in Italia, in Grecia e in Portogallo si prevede che gli aiuti siano "piccoli o inesistenti". Ma non per scelta dei governi: colpa del deficit, vicino al 3% del pil nel 2008 per tutti e tre i Paesi, e degli "alti debiti o degli elevati rischi di premio".

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