Washington - Il Fondo monetario internazionale prevede una "severa recessione" a livello mondiale nel 2009 e una "graduale" ripresa nel 2010. Il prodotto globale, stima il world economic outlook, si contrarrà dell’1,3% quest’anno per poi tornare a crescere dell’1,9% il prossimo. Si tratta comunque di numeri migliori rispetto a quelli attesi a gennaio, quando i tecnici di Washington avevano previsto una discesa dell’1,8% dell’economia mondiale per il 2009 e una contrazione dell’1,1% per il 2010. L’Fmi definisce "limitati" i progressi fin qui ottenuti tramite le azioni internazionali e "ancora bassa" la fiducia sui mercati finanziari. Per questo chiede "azioni decisive per restaurare la stabilità finanziaria" e "politiche monetarie e di bilancio" che diano un "forte e sostenuto appoggio alla domanda aggregata", quali "iniezioni di capitali, l’introduzione di misure per agevolare la liquidità, un allentamento monetario e pacchetti di stimoli di bilancio".
Italia in crisi Il pil italiano scenderà del 4,4% nel 2009 e dello 0,4% nel 2010. La stima è contenuta nel rapporto economico mondiale del Fondo monetario internazionale che prevede anche un rapido deterioramento del debito pubblico. Ancora a gennaio scorso i tecnici di Washington si aspettavano che il calo del prodotto italiano fosse limitato al 2,1% quest’anno e allo 0,1% il prossimo. Sul fronte dei conti pubblici, il world economic outlook vede un’escalation del rapporto debito/pil che passerebbe dal 105,8% del 2008 al 115,3% del 2009, al 121,1% del 2010, al 129,4% del 2014. Il rapporto deficit/pil salirebbe dal 2,7% del 2008 al 5,4% nel 2009, al 5,9% nel 2010, prima di scendere al 4,5% nel 2014.
Segnali positivi Anche l’Fmi vede però segnali di miglioramento. A testimoniarlo è l’andamento del pil quarto trimestre 2009 su quarto trimestre 2010, che il rapporto fissa in crescita dello 0,2%. E lo stesso tipo di comparazione tra gli ultimi tre mesi del 2009 e gli ultimi tre del 2008 permette di ridurre la contrazione al 2,9% contro il 4,4% della media d’anno. E anche il peggioramento dei conti, rileva l’analisi, è strettamente legato al peggioramento del ciclo. A dimostrarlo è l’andamento del deficit strutturale, sempre molto inferiore a quello reale: 2,7% nel 2009, 2,9% nel 2010 e 3,3% nel 2014. Drastica la frenata dell’inflazione che, secondo l’Fmi scenderà dal 3,5% del 2008 allo 0,7% del 2009, fino allo 0,6% del 2010. La disoccupazione salirà invece dal 6,8% del 2008 all’8,9% del 2009 e al 10,5% del 2010. Il disavanzo della bilancia dei pagamenti calerà dal 3,2% del pl nel 2008 al 3% del 2009 e risalirà al 3,1% nel 2010.
Sui pacchetti di stimolo all’economia, infine, il rapporto del Fondo segnala che in Italia, in Grecia e in Portogallo si prevede che gli aiuti siano "piccoli o inesistenti". Ma non per scelta dei governi: colpa del deficit, vicino al 3% del pil nel 2008 per tutti e tre i Paesi, e degli "alti debiti o degli elevati rischi di premio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.