Prosegue la tournée italiana di Webster G. Tarpley. Iniziata lunedì scorso in un centro sociale di Palermo, dove il controverso autore ha mostrato a un centinaio di persone una serie di diapositive, è proseguita il giorno dopo a Napoli, alla libreria «La Luna». Il polemico saggista è giunto ieri sera a Cesena, sarà questa sera a Torino (Casa Valdese) e domani sera a Milano, al Liceo Severi; in questo frangente riceverà manforte da Dario Fo e il pubblico assisterà a qualche spezzone del film Zero del complottista nostrano Giulietto Chiesa. Sabato Tarpley farà tappa a Bologna e domenica a Roma, alla libreria Odradek, dove riceverà lomaggio delleuroparlamentare Giulietto in persona, ma senza film.
Organizzata dal movimento Faremondo di Bologna, questa serie di incontri rivela la sua natura di dissertazione politica assai più che di disquisizione di stampo tecnico. In una recente intervista Tarpley ha sostenuto: «L11 settembre è unimmensa provocazione bellica a opera dei servizi segreti americani, cioè a opera della Cia, del Pentagono e delle altre agenzie dellintelligence community. Lo scopo è scatenare questa guerra eterna, senza fine, la guerra o lo scontro delle civiltà, che è unaltra maniera di dire che gli americani e gli inglesi devono orchestrare il conflitto con il mondo arabo, il mondo islamico, per poi arrivare dopo ai conflitti con la Cina e con la Russia, che si vedono già allorizzonte».
Su questa tesi, va da sé, sinnervano tutti i possibili fermenti dinsofferenza o di odio antiamericano. Negli Usa sono già 170 i volumi che esprimono dubbi sulla versione ufficiale dellUndici settembre. Una ventina sono tradotti anche in Italia da case editrici di «controinformazione», ma anche da Baldini Castoldi Dalai. Basti pensare ai saggi di Eric Laurent. Il tema è stato dibattuto di recente anche in tv, in due puntate di Matrix e in una del Maurizio Costanzo Show, e se ne è occupata la trasmissione di Raitre Report. Una lode a Tarpley viene anche dallo storico fiorentino Franco Cardini: «Una ricostruzione riccamente documentata sullazione dei servizi segreti e dei loro mandanti nel perseguire interessi strategici ben precisi».
Purtroppo, in un simile polverone, è difficile raccapezzarsi, fra ipotesi al limite del fantapolitico e deliri di mitomani. Su Internet rimbalza una polemica tra Chiesa e Maurizio Blondet, storico specializzato in supposizioni estreme e a volte bislacche, ma che sconta la grave colpa di non essere comunista. In un sito «vicino» al movimento Faremondo, luogocomune.net, si riprende una dichiarazione di Chiesa: «Credo che sia giunto il momento di bandire Blondet da tutte le discussioni tra persone civili che si occupano dell11 settembre. Vada con i suoi pari. Non è un compagno di strada, non abbiamo nulla a che fare con lui. È un avversario di tutte le nostre idee e motivazioni».
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