Paola Bulbarelli
Si chiamano «Golden Girls» e non sono quelle di James Bond ma di Pinko. Le due regine in questione si chiamano Eva Erzigova e Naomi Campbell. Erano attese come due star hollywoodiane, solo che una è arrivata mentre laltra se ne è rimasta in Brasile al seguito degli U2.
Ovviamente chi ha fatto la sua entrata trionfale nello Spazio Bigli tra centinaia di persone accorse per toccarla con mano, è stata Eva Erzigova. E dire trionfale, è dire poco.
Pareva di essere tornati indietro nel tempo, quando le top erano davvero top e poterle ammirare era sinonimo di delirio. Ci mancava solo che facessero a cazzotti per vederla, questa bonona anni 90, ormai quasi naturalizzata italiana grazie al fidanzato piemontese. Non un caso che abbia persino partecipato alla serata dapertura dei Giochi olimpici, un premio alla sua bellezza, un po meno alla nazionalità visto che si è voluto rendere omaggio a tutto ciò che rappresenta lItalia nel mondo.
Comunque ieri sera, Eva ha fatto il suo bel figurone con prezioso abito che lasciava abbondantemente scoperte le lunghe gambe appoggiate sui sandali gioiello dal tacco altissimo color oro. «Naomi e io ci siamo divertite per questo lavoro fotografico. È stata loccasione per stare di nuovo insieme. Siamo cresciute insieme, abbiamo la stessa scuola».
Per un marchio come Pinko, che ha saputo esplodere tra il 2002 e il 2003, in piena crisi, avere due star di questo calibro non è stato un colpo da poco. «Siamo stati unalternativa sul mercato - spiega Pietro Negra, presidente di Pinko, originario di Salsomaggiore -. Ci siamo trovati al momento giusto con il prodotto giusto. E abbiamo saputo coniugare produzione, distribuzione e soprattutto immagine».
Già, limmagine è stata subito vincente per spingere Pinko agli onori delle cronache e nelle vette del successo imprenditoriale.
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