Cronache

Folle derby tra il genio Cassano e il genio Fiorello

Folle derby tra il genio Cassano e il genio Fiorello

(...) Il derby, soprattutto, è l’anima della nostra rubrica «Il derby dei tifosi», che non sarà originalissimo come titolo, ma rende bene l’idea. Non è che li scegliamo a caso i titoli...E voi, come sempre, ci riempite di soddisfazioni: vi prendete a bastonate (fortunatamente dialettiche e metaforiche), non risparmiate sugli sfottò, vi muovete fra l’indignazione planetaria, la rissa verbale, l’insulto al cugino (anche se «io non ho cugini» recitano entrambe le tifoserie), spesso sanguinolento o splatter.
Finchè non ci si fa male, è bellissimo. Così come è bellissimo il fatto che sia tornato il Cassano di Fiorello, personaggio surreale e dadaista che fa la pipì nello spogliatoio, riga le macchine agli allenatori e fa migliaia di chilometri, da casello a casello, in mezz’ora.
Il numero 99 doriano riletto da Fiore - con un dialetto barese che fa molto Lino Banfi e non c’entra più niente con quel mezzo spagnolo dell’Antonio di oggi, ma è assolutamente efficace - è imperdibile. Ad esempio, l’altro giorno, dopo la (sciagurata) uscita di Fiorello e Baldini sulla necessità di strappare le schede elettorali per protesta contro la mancata soluzione del problema della monnezza, un grillismo che non c’entra niente con la comicità di Viva Radiodue, gli autori del programma si sono ampiamente riscattati, montandoci sopra un’intera puntata autoironica. In cui non è mancato Cassano-Fiore: «É da quando avevo diciott’anni che non voto, straccio ogni tipo di schede, quelle della multa, le lettere con l’avviso per il canone: vi pare che lo paghi per vedere Rex?». E il bello è che, poi, se vai a leggerti le interviste di Antonio, è quasi tutto vero. Non ha mai votato sul serio.
Oppure, subito dopo il derby, quando il finto Cassano ha commentato con parole forbite la foto del suo ex compagno di Real Madrid Guti che baciava un uomo (che poi si è scoperto essere sua sorella). Dieci parole dotte che mai Antonio avrebbe detto, fino al definitivo: «Ricchione». O, ancora, il racconto del Fintantonio, alterego di Fantantonio, che spiegava di come nel gavettone per Mazzarri non ci fosse acqua, ma benzina infiammabile. E di come il suo piano per divertirsi fosse fallito perchè aveva perso i fiammiferi.
Raccontarlo, ovviamente, non rende come sentirlo. Ma, credetemi, è esilarante. Da non perdere.
Un genio del calcio raccontato da un genio della radio.

Figuratevi cosa esce.

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