Una follia che comincia in porta

(...) di una squadra che non tocca palla nel primo tempo, che tanto poi c'abbiamo davanti tre fenomeni e la butteremo pur dentro. E non se ne può più di vedere la Lazio assente finché non ne prende uno e allora via a rimontare. Ieri, il paradosso, le parti si sono invertite ma il risultato è stato anche peggio del solito. Perché è arrivato il gol subito e allora abbiamo deciso che la partita era vinta e che ci si poteva sedere. Tanto da prenderne quattro e sbagliare due rigori di seguito. Complimenti, complimenti a tutti. Compreso Delio Rossi che però - non facciamo i finti tonti - non era uno degli undici che si strascicavano per il campo. A lui, forse, va imputata la testardaggine di insistere su un portiere che non fa intravedere la luce. Lo si dice da tempo - sempre dalla prospettiva del tifoso, sia chiaro - che Carrizo è uno dei punti deboli della squadra. Rossi non ne vuol sentir parlare e si affida alle ragioni della psicologia continuando a schierarlo titolare. E sarà pur vero che l'allenatore è lui ed è sempre lui a vederlo giocare un giorno dopo l'altro a Formello. Anche se forse è arrivato il momento di dar retta a chi tecnico non è ma con il cuore e con un po' di naso un'idea se l'è fatta.

E cioè che l'insicurezza abissale di Carrizo - su ogni palla, pure il cross più innocuo - si stia lentamente propagando a tutta la difesa e pure al centrocampo. Così, c'è restato solo l'attacco. Che però già pensa di essere al Real Madrid e gioca solo quanno je va...

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