«Dominioni denunciaci tutti», urlano dal gruppo Facebook costituito ad hoc i fedelissimi di Tonino Di Pietro, dopo che la procura capitolina ha indagato l'ex pm dando seguito al presidente dell'Unione delle camere penali. Qui tutti si dicono pronti all'autodenuncia, ma avvertono di non essere certo contro Napolitano. Anzi, scrivono che «sulla bacheca di questo gruppo non verranno tollerati messaggi offensivi nei confronti del Capo dello Stato». Infatti non ce ne sono. Viene però «tollerato» l'invito di un iscritto a unirsi a un altro dei gruppi a tema del social network, www.facebook.com/group.php?gid=59111778264. L'indirizzo dice poco. Ma basta cliccarci ed ecco la sorpresa. A cominciare dal nome del sodalizio: «Hanno sparato a Kennedy, a Lennon, al papa... e a Berlusconi quando?». Ancora più esplicita e «spiritosa» la descrizione del gruppo: «Con tutti i criminali che ci sono che hanno sparato a Kennedy, che hanno sparato al papa, a Lennon, ma è davvero così difficile trovare uno che voglia sparare anche al nano di merda? Si accettano candidature per entrare nella storia come la persona che ha reso l'Italia migliore eliminandone uno dei suoi cancri». Idem tra le «recent news»: «Si accettano candidature! Dai la tua disponibilità, e chissà se tra tutti quelli che siamo, qualcuno non lo faccia davvero e ci liberi dal nano di merda!». In effetti i potenziali candidati sono 432, e curiosamente il comprensibile sdegno contro i gruppi inneggianti a boss mafiosi, camorristi e criminali non ha sfiorato questa allegra combriccola che auspica la morte, violenta, del premier. Magari istigano a delinquere solo per scherzo, i ragazzi. Ma di certo scendono nei dettagli nei messaggi sulla bacheca, dove la grammatica traballa, ma è il buon senso che crolla. C'è Giorgia che scrive «devono riusci le brigate rosseeeeeee», e Daniele che ammicca felice: «Magari Giorgia!». «Speriamo non sia davvero immortale come pensa... non ci resta che fare la prova!!!», dice invece Chiara. E Gianluca che propone di «tagliargli la lingua e tenerlo vivo» perché «sarebbe la sua morte senza la parola» è considerato un moderato da Angelo che rilancia: «Troppo poco, io lo metterei in una porcilaia ...con 5 scrofe senza cibo da una settimana e riprenderei tutto con una candid camera». Non manca chi fa sfoggio anche di pregiudizi razziali, come Davide: «Non si possono pubblicare delle offerte di lavoro all'estero? Offresi colletta di denaro per far fuori un certo mafioso canterino con lifting e capelli finti, dai che qualche cecchino dell'Est Europa lo si trova di sicuro». Se Vincenzo confessa che «è da un po' di tempo che ci sto pensando a farlo», c'è chi l'intento criminale vorrebbe scaricarlo sugli altri, come tal Fabrizio: «Io penso una cosa... basta convincere un vecchietto, lo mandiamo in treno a farsi una passeggiata ad Arcore... gli si fa trovare una pistola bella e pronta... gli spara... se lo portano dentro... giusto il tempo di vedere chi è, che poi per l'età avanzata non può stare in carcere e lo rimandano a casa... è così difficile? tanto il vecchietto sempre a casa resta! non ci perde nulla!!!». Enrico dice che l'idea è sbagliata perché «lo facciamo diventare un martire»? Ecco Marco lesto a rispondergli: «Meglio martire che tra le palle per altri 5 anni».
Ed è sempre Marco che risponde a un utente che si firma Brodo e accusa il gruppo di «non capire un cazzo»: «Voglio pensare che un minimo di orgoglio di dignità e rispetto per te stesso ti sia rimasta sotto tutta quella disinformazione che ti annebbia la mente...». Ecco, rispetto per se stessi, sì. Per gli altri, invece, insulti e strali da anni di piombo. MMO- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.