(...) giunta Burlando», e si incontrano al centro.
È il progetto di Marco Follini, quellItalia di Mezzo che si propone di «superare i due schieramenti», un progetto «nuovo e straordinario» lo definisce Broglia. In Regione hanno formalizzato ieri il nuovo gruppo, specificando che si alterneranno alla presidenza, sei mesi uno-sei mesi laltro. Lobiettivo sono le Europee del 2009, il primo banco di prova saranno le amministrative: dappertutto correranno da soli, né di qua né di là perché il bipolarismo sarà anche vero che esiste ancora per il resto del Paese, «ma per noi è archiviato». E allora ecco laltra bomba: candidato alla presidenza della Provincia sarà Broglia, anche se lui dice di volerci riflettere un po, «perché certe decisioni si prendono con il territorio». I nomi degli altri candidati li hanno già in mente, dicono, ma sarà Follini, che ieri è stato bloccato dallinfluenza, a presentarli in una prossima tappa genovese. Di certo cè che a Rapallo sosterranno quellArmando Ezio Capurro che, recrimina Broglia, «è stato sollevato dal suo incarico solo per far tornare al governo della città i vecchi schemi di potere». Lui, Capurro, ieri era alla presentazione del movimento: «Sono stati invitato e sono curioso, ma resto indipendente dai partiti». Epperò ha accettato di buon grado il gentil sostegno centrista.
La filosofia, spiega il coordinatore nazionale Stefano Graziano è promuovere la partecipazione, «riavvicinare la politica ai cittadini e i cittadini alla politica». Dice il manifesto della nuova formazione che «noi vogliamo essere i soci fondatori in Liguria di una proposta politica nuova», sganciata dal «bipolarismo estremo e muscolare basato su un confronto fra maggioranza e opposizione quasi mai costruttivo», che ridia «spazio alla tradizione culturale e allidentità centrista, moderata, popolare e riformista dispirazione cristiana, oggi schiacciata e avvilita» da «abbracci scomposti fra destra e sinistra», alla ricerca di un«alternativa alla nascente sinistra moderata che non si confonda con i progetti di una destra inconcludente, populista e barricadera», per un «bipolarismo fra moderati». Di qui la «necessità di un tavolo delle proposte condivise» per elaborare progetti sul territorio, sulla scia del tavolo dei «volenterosi» già avviato a livello nazionale.
In Regione andrà così: proposte e non barricate, e voto in aula sganciato dai due poli, allurlo di: «I nostri schieramenti sono contrapposti, ma noi non lo siamo. Chi la pensa allo stesso modo deve stare insieme». Segnala polemicamente Broglia che «non sono io a tradire lUdc, è lUdc ad aver promesso in campagna elettorale unidea diversa senza realizzarla». LUdc non fa una piega, il capogruppo è Nicola Abbundo da un po, e con Broglia non è mai stato amore. Anche Patrone, eletto nel listino del presidente Burlando, respinge laccusa di tradimento. Dice di aver avvertito della sua scelta lassessore al Bilancio G.B.
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