Fondi, il 2012 parte in frenata Proseguono i disinvestimenti

A gennaio i dati preliminari mostrano flussi in uscita pari a 3,9 miliardi di euro. La Gestioni Collettive segnano un passivo di 3,2 miliardi di euro, mentre il saldo delle Gestioni di Portafoglio ammonta a -791 milioni. Dati positivi si registrano per la raccolta dei mandati istituzionali, raccolgono 24 milioni di euro, e per i fondi chiusi che archiviano il mese con un attivo di 63 milioni. Tutte le principali categorie di fondi mostrano una raccolta mensile negativa; infatti dai fondi azionari (meno 643 milioni di euro) ai bilanciati (meno 120 milioni), dagli obbligazionari (meno 736 milioni) ai fondi monetari (meno 1,15 miliardi), dai flessibili (meno 513 milioni) ai fondi hedge (meno 147 milioni) il segno rosso prevale sebbene i soli fondi azionari evidenziano un dato mensile peggiore rispetto allo scorso mese (a dicembre il saldo di categoria si attestò a quota meno 511 milioni).
In ogni caso, in virtù dell’attività di gestione e dell’andamento positivo dei mercati finanziari, il patrimonio complessivo cresce a dispetto dei deflussi, fino a 947,7 miliardi di euro, rispetto ai 937,7 miliardi di fine dicembre 2011. Gli asset del settore sono equamente distribuiti tra Gestioni di Portafoglio (50,5%) e Gestioni Collettive (49,5%).
Nell’ambito delle sole Gestioni Collettive il 64,3% del patrimonio, circa 274 miliardi di euro, è gestito in prodotti di diritto estero che, in tal modo incrementano ulteriormente la loro quota di mercato ferma, a fine 2011, a quota 63,8% (274,5 miliardi di euro di patrimonio in gestione a fronte dei 267,4 miliardi di fine dicembre).

In parallelo, diminuisce la quota di mercato dei fondi di diritto italiano (dal 36,2% al 35,7%) sebbene le masse siano aumentate fino a 152,4 miliardi (rispetto ai 151,7 miliardi di fine 2011). Al contrario, i monetari sono l’unica classe che ha registrato una diminuzione del patrimonio in gestione passando dai 48,8 miliardi di euro di fine 2011 ai 47,4 miliardi del mese di febbraio.