«La delibera non è pronta» è la spiegazione del vicesindaco, Riccardo De Corato. Così la giunta di Letizia Moratti non ha versato i due milioni di euro per l’Expo richiesti dalla presidente della società di gestione, Diana Bracco. Il sindaco ieri non c’era e in Comune ripetono che il documento sarà pronto per martedì. Un rinvio deciso per concordare i tempi con la Regione e la Camera di commercio ed evitare ambiguità, spiegano da Palazzo Marino. L’idea è anche quella di chiedere al governo di accelerare nel versamento dei fondi. Resta anche la questione dell’uso che verrà fatto dei fondi stanziati per la ricapitalizzazione della società e del pagamento di coloro che hanno partecipato ai lavori per la candidatura.
In Regione escludono che sia necessario un accordo di qualche genere per versare i fondi necessari e assicurano che i due milioni di competenza del Pirellone saranno stanziati durante la prima seduta di giunta prevista in calendario, perché si tratta di un atto molto semplice che non ha bisogno di particolari documenti o testi di accompagnamento. Quanto al governo e alle richieste più volte rivolte a Roma dalle istituzioni milanesi e lombarde, i temi in sospeso saranno affrontati durante la prossima seduta del Tavolo Lombardia che - come ha spiegato Formigoni - si svolgerà tra il 15 e il 20 febbraio, con la partecipazione dei ministri interessati. Formigoni ha più volte chiesto «un tagliando» e anche il presidente della Provincia, Filippo Penati, ha invitato il governo a rivedere gli impegni tenendo conto della crisi.
Ulteriori rassicurazioni sulle “buone intenzioni” di Palazzo Chigi e di Giulio Tremonti sono arrivate dal sottosegretario di Forza Italia alle Infrastrutture, Mario Mantovani: «Il ministro del Tesoro sta facendo un’oculata redistribuzione delle poche risorse disponibili, ma l’Expo è una priorità del presidente del Consiglio. Si troverà una soluzione soddisfacente alle aspettative di Moratti e Formigoni, non dimentichiamo che Berlusconi è milanese». SCot
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