Le tensioni sui mercati internazionali si ripercuotono anche sui fondi comuni dinvestimento italiani. In base ai dati preliminari diffusi da Assogestioni, la raccolta di novembre evidenzia flussi in uscita pari a 8,5 miliardi, in aumento rispetto ai 5,8 miliardi di rosso registrati in ottobre: da inizio anno, la raccolta netta dellindustria dellasset management italiana si attesta a meno 31,3 miliardi. Tornando a novembre, il dato per le Gestioni collettive ammonta a -6,3 miliardi (-5,1 miliardi in ottobre), mentre quello delle Gestioni di portafoglio si attesta a quota -2,2 miliardi (-1 miliardo un mese fa). È importante notare come, allinterno delle gestioni di portafoglio, siano i riscatti provenienti dal pubblico retail a prevalere (-1,7 miliardi) rispetto ai deflussi accumulati da parte degli investitori istituzionali (meno 570 milioni): divergenza che è ancora più netta se si osservano i dati nei primi 11 mesi che mostrano una raccolta netta in rosso per 9,2 miliardi per gli investitori retail e una raccolta netta in attivo per 2,7 miliardi per gli istituzionali.
A livello di categorie, invece, novembre ha visto concentrare i maggiori flussi di riscatto sui fondi obbligazionari (-2,4 miliardi), seguiti dai flessibili (-1,293 miliardi) e dai monetari (-1,288 miliardi). In rosso, ma meno pronunciato, gli azionari (-679 milioni), i bilanciati (-486 milioni) e i fondi hedge (-42 milioni). Da inizio anno, invece, sono i fondi monetari quelli che hanno accumulato i maggiori riscatti (-10,6 miliardi), seguiti dagli obbligazionari (-6,5 miliardi), dagli azionari (-3,6 miliardi), dai flessibili (-2,6 miliardi) e dagli hegde fund (-1,8 miliardi): per i bilanciati il saldo da gennaio a novembre si ferma a -1,2 miliardi.
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