Roma
È finito sotto inchiesta per un decreto di finanziamento alla ricerca oncologica che aveva ricevuto il plauso sia dellallora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che della senatrice a vita Rita Levi Montalcini. Ma per un paradosso tipico della giustizia italiana Francesco Storace, allora ministro della Sanità, finisce oggi nel mirino della Procura di Roma, anche se il decreto venne pubblicato in Gazzetta a marzo 2006, quando lui non era più ministro, e il finanziamento alla fine non è mai stato dato. Le regioni escluse dal finanziamento, infatti, presentarono ricorso alla Corte costituzionale che diede loro ragione e costrinse il ministro Turco a revocare quel decreto.
Si tratta di uninchiesta partita da Bari e trasmessa per competenza a Roma. Lo stralcio nel quale viene coinvolto lex-ministro Storace è compreso in una vicenda processuale più vasta che ha riguardato anche lex governatore della Puglia, Raffaele Fitto, e limprenditore Gianpaolo Angelucci e si occupa di appalti nel mondo della sanità e di false fatturazioni. Il decreto riguardava tra gli altri gli istituti di Umberto Veronesi e di Don Verzè. Gli atti, con laccusa di corruzione, sono stati già trasmessi al Tribunale dei ministri.
«Che se ne parli adesso - è il commento di Storace - è in effetti un po buffo, ma ancora una volta dimostreremo la forza della nostra pazienza». E ricorda che riuscì a fare quel decreto strappando con forza ben 100 milioni dalla Finanziaria 2006. Lex ministro ribadisce di essere molto tranquillo rispetto a unaccusa che potrà essere smontata rapidamente. E aggiunge: «I magistrati si sono finora comportati correttamente e sono certo che scopriranno agevolmente che la vicenda riguarda un finanziamento mai erogato e quindi latto dovuto compiuto dagli inquirenti si chiuderà rapidamente dopo laccertamento della verità».
Solidarietà gli viene data da Altero Matteoli, capogruppo di An al Senato: «Il fatto che Storace abbia lasciato An non mi impedisce di credere alla sua innocenza». Certo della sua estraneità anche il partito di Fi del Lazio, come sottolinea Francesco Giro coordinatore regionale degli azzurri. Dalla parte di Storace anche il suo nuovo alleato, il catanese Nello Musumeci, eurodeputato ex di An e oggi leader del nuovo partito Alleanza siciliana, che trova strana laccusa: «Ci sono governi accusati per aver speso poco in ricerca e si indaga chi ha meritato il plauso per 100 milioni indirizzati alla lotta ai tumori».
Per il parlamentare Roberto Salerno, di «La destra», il nuovo gruppo fondato da Storace uscendo da An, linchiesta «ha un valore politico. Non è stato il primo né sarà lultimo dei tanti ostacoli che si frapporranno al nostro cammino di lotta politica e di impegno il cui successo, evidentemente, sta preoccupando vari settori della nostra società».